James Allan dei Glasvegas, parlando con NME, si rende conto che per quesyto nuovo album della sua formazione c’è voluto un sacco di tempo e paragona il suo perfezionismo a quello di Brian Wilson.
Il terzo album dei Glasvegas, “Later…When The TV Turns To Static”, risale al 2013 e in tutto quetso tempo Allan non ha mai smesso di lavorare al quarto capitolo della saga.
“Ci è voluto un bel po’ di tempo per capire come me lo immaginavo“, racconta a NME. “Probabilmente avrei dovuto avere molti più dubbi, non so se si tratti di fiducia o di stupidità o di entrambe le cose. Non ho mai pensato che non funzionerà . Se qualcuno mi avesse detto, sette anni fa, che questo è il tempo che mi ci sarebbe voluto, beh, mi avrebbe dato molto fastidio. Non avevo intenzione di metterci così tanto“.
Dopo sette anni di lavoro l’album, “Godspeed”, ha finalmente iniziato a prendere forma all’inizio del 2020 ed è ora la pubblicazione è prevista nell’aprile del 2021. A giudicare dal primo singolo “Keep Me A Space”, sembra quasi di tornare alle atmosfere degli esordi.
“L’immagine che ho avuto era che tutte le canzoni fossero ambientate in una sola notte. Ho scritto un paio di canzoni e poi ho pensato che forse era così che sarebbe dovuto essere questo album. Il personaggio praticamente lascia la casa all’inizio dell’album e inizia a guidare da qualche parte, restando sempre dentro la macchina, ma ci sono parti di quel viaggio che sono come un sogno ad occhi aperti, i tuoi pensieri possono saltare da un posto all’altro, e allora forse noterai qualcosa che sembra un ricordo in tempo reale. Ho immaginato un parcheggio di un centro commerciale che di notte è vuoto. Questa è stata l’immagine che mi è rimasta impressa nella mente per tutto il tempo. C’è di mezzo la fede, una specie di disperazione, la disperazione di provare un certo sentimento nella vita. C’è confusione e ricerca e ci sarà una fede legata a qualsiasi ricerca“.
Photo: Citizensmith / CC BY-SA