Benjamin Kowalewicz, Jonathan Gallant, Aaron Solowoniuk (al momento, per motivi di salute, sostituito da Jordan Hastings)  e Ian D’Sa sono i Billy Talent, band punk canadese dalla buona longevità  e dalla grande coesione, che nella loro carriera ormai ultratrentennale ha venduto più di 3 milioni di dischi in giro per il mondo. In Canada una sorta di istituzione del settore, da noi meno conosciuti ma con il loro discreto seguito.

Ripercorriamo così la carriera del gruppo del Mississauga con la nostra – diciamocelo, amatissima- TOP 10.

10 – WHEN I WAS A LITTE GIRL

1999, da “Watoosh!” (come Pezz)

I primi passi si muovono negli anni ’90 tra i banchi di scuola, guadagnandosi i primi interessi degli addetti ai lavori. Il lavoro più concreto sarà  “Watoosh!” del 1999, quando ancora si chiamavano Pezz (ma la formazione è quella storica e consolidata), e anche se il singolo di punta sarà  “Nita” preferiamo ricordare la sguaiata “When I Was a Little Girl” che la band suonerà  più volte dal vivo anche in seguito.

9 – TRY HONESTLY

2003, da “Billy Talent”

Motivi legali legati al nome Pezz, già  in uso da parte di un’altra band americana, faranno sì che i Nostri si chiamino Billy Talent. I cambi sono soltanto in meglio: la Atlantic Records mette sotto contratto i ragazzi canadesi che non deludono le aspettative con il primo omonimo album. Il primo assaggio sarà  “Try Honesty”.

8 – THE EX

2003, da “Billy Talent”

Con il primo di album la band fa il pieno di vendite e di premi, specie in terra natale. “Billy Talent” è un album punk-hardcore dalle melodie che restano in testa immediatamente, fatto di grinta ma anche di sentimento. Il classico lavoro fatto di all killers, no fillers: pezzi come “The Ex”, rabbiosa e disperata, diventano subito dei classici per i fan.

 

7 – PRISONERS OF TODAY

2003, da “Billy Talent”

Non solo su brani incendiari si articola la prima produzione di Ian, Ben e soci: “Prisoners of Today”, ad esempio, è una chicca che scava nell’anima col nervoso riff iniziale, per perdercisi dentro.

6- DEVIL IN A MIDNIGHT MASS

2006, da “Billy Talent II”

Con il secondo album la band prende ancora più sicurezza nei propri mezzi e la loro hybris è al massimo: si parte subito coi giri a mille con la luciferina “Devil in a Midnight Mass”.

5 – RED FLAG

2006, da “Billy Talent II”

Il cavallo di battaglia per antonomasia dei Billy Talent: una scarica di adrenalina allo stato puro. Non a caso il brano finirà  come colonna sonora in videogame del calibro di NHL ’06 e Burnout.

4 – SURRENDER

2006, da “Billy Talent II”

Ian e soci non hanno paura di mettere a nudo il loro lato più sensibile (ed emo): l’accorata “Surrender” è come lì a ricordarcelo. <I never had the nerve to ask/has my moment come and passed?>: ad oggi si direbbe che il buon Ben era stato friendzonato.

3 -WHERE IS THE LINE?

2006, da “Billy Talent II”

L’album non ha punti deboli, per il tipo di offerta: anche quando le chitarre si fanno più armoniche e i ritmi più freschi, i Billy Talent riescono a piazzare un piccolo inno generazionale, attuale anche per i giorni nostri.

2 – COLD TURKEY

2009

Ad essere onesti, i successivi tre album, che li vedono ormai band affermata, non hanno grandi spunti: nel 2009 mettono però in posa una buona cover di “Cold Turkey” del compianto John Lennon.

1- I BEG TO DIFFER

2020

Nel tempo il punto di forza dei primi Billy Talent, i cambi di passo e registro tra ritmi indiavolati e momenti più profondi, è stato probabilmente anche il loro più grande limite, per una band che non dimostra di avere avuto una grande evoluzione stilistica e di contenuti: ciononostante sono ancora un gruppo con un seguito importante. Nell’aria c’è un nuovo album, il sesto: l’ultima anticipazione è “I Beg to Differ” che non si discosta dai crismi di cui sopra.