Dopo gli ottimi riscontri ottenuti con il suo terzo LP, “Sweet Kind Of Blue”, uscito a maggio 2017, Emily Barker è ritornata a inizio settembre con questo suo nuovo lavoro, il suo primo per la Thirty Tigers: prodotto da Greg Freeman (Portico Quartet, Peter Gabriel, Amy Winehouse), il disco è stato registrato presso gli StudiOwz di Claberstone, una chiesa convertita in studi di registrazione nella campagna del Pembrokshire, Galles.

Nonostante le gentili melodie, gli intriganti arrangiamenti e i toni che comunque rimangono sereni per tutto il disco, “A Dark Murmuration Of Words”, vede la folk-singer australiana ora di stanza nel Regno Unito toccare argomenti importanti e dolorosi nei suoi testi.

La leggerezza e la semplicità  della bellissima “Strange Weather” la fanno apparire come una ninna nanna di una madre per un figlio che deve ancora nascere, ma in realtà  sono le sue scuse per il mondo che gli lascerà .

Ricca di percussioni e di handclapping, “Machine” ha invece un’atmosfera piuttosto oscura e, in mezzo ai suoi ritmi particolari, parla di schiavitù, di privilegi e di pregiudizi non giustificabili.

“The Woman Who Planted Trees”, disegnata con basso, percussioni e vocals passionali, racconta di Wangari Maathai, prima donna africana ad aver vinto un premio Nobel: l’attivista del Kenya ha fondato il Green Belt Movement che si impegna a rimboschire il territorio. Il tema è molto caro alla Barker, che in Australia, insieme alla sua famiglia, piantava alberi nel territorio del Blackwood River per cercare di prevenire l’erosione.

“When Stars Cannot Be Found” e il suo banjo ci confortano con la consapevolezza di condividere tutti lo stesso cielo anche quando siamo lontani da casa, mentre la conclusiva “Sonogram”, in cui la voce della Barker è accompagnata solamente dal piano, riesce a commuoverci con la sua dolcezza e con la sua sincerità .

Un altro lavoro davvero di grande valore per la musicista australiana, che sa parlare di temi non sempre facili senza mai alzare la voce, ma toccando il cuore di chi ascolta attraverso i suoi toni folk dalle atmosfere gentili e delicate.