Non è il film geniale che si è letto in giro, ma questa immaginifica commedia in salsa sci-fi è esattamente quello che vi ci vuole in questa seconda ondata pandemica, per non persaci troppo su, o finanche per esorcizzarla un po’.

Sacrosanta paura di ammalarsi, in alcuni casi di morire o perdere un caro a parte, alzi la mano chi non si sente intrappolato in una quotidianità  statica, ripetitiva, fatta di rapporti sociali centellinati e paranoie.

Ecco, questo è proprio quello che succede ai due simpatici protagonisti di Palm Springs, costretti da un loop spazio-temporale a risvegliarsi nello stesso luogo lo stesso giorno per l’eternità . Un giorno che peraltro è quello di un matrimonio, che non sarà  la pandemia da Covid-19, ma manco un’occorrenza troppo simpatica è.

Le gag conoscono pochi freni, il ritmo è serrato, i colori iper-saturi, gli attori (tra i quali svetta al solito J.K. Simmons, sul cui personaggio preferisco non anticipare nulla) divertiti e divertenti, la storia d’amore è tenera, ma ricca di ombre e sensi di colpa mai banali.

Insomma, un’oretta e mezza rapente e mai parca di sorprese: straconsigliato.