Esordio in solitaria per Roberto Grosso Sategna in arte Dieci, membro dal 2011 di quei Drink To Me che capeggiati da Marco Jacopo Bianchi hanno fatto parte della vulgata indie d’inizio millennio, togliendosi diverse soddisfazioni col loro eclettico mix di elettronica e colorata fantasia. Sategna è rimasto a fianco di Bianchi anche quando ha cambiato pelle trasformandosi nel ciclone Cosmo, accompagnandolo nei seguitissimi concerti che fino a qualche mese fa facevano sold out un po’ ovunque.

Dieci brani che si rincorrono tra ricordi ad alta e bassa fedeltà , pop elettronico, il cantautorato di “Isola”, il french touch che accarezza “Piccola Farfalla Nostalgia”. Arrangiamenti giocosi (“Into The Wild”) e frizzanti come quelli di “Africa”, piccolo giro del mondo in due minuti e quarantaquattro secondi che ricorda gli Animal Collective, si alternano a libere interpretazioni sentimentali come “Miró” e “Gelosia” (due facce della stessa medaglia in fondo) con un finale raffinato affidato a “Le Leggi Di Natura” e “Le Sottrazioni”.

Roberto Grosso Sategna esce dalla luminosa penombra che caratterizza i palchi di Cosmo e si prende il suo spazio, suonando ogni strumento e facendo la spola tra mille influenze diverse per ritrovarsi e riscoprirsi con un filo d’ironia e leggerezza tra le città  affollate di ieri e una nuova strana quotidianità . Un esordio che inevitabilmente è figlio delle esperienze passate, da cui si allontana solo in parte, suonato con quel pizzico di spontaneità  che stimola l’immaginazione.

Credit foto: Martina Landroni