“Ringleader Of The Tormentors” è l’album italiano di Morrissey, registrato a Roma, città  che il buon Moz aveva scelto dopo aver lasciato la “terribile Los Angeles”, come spesso l’aveva descritta.

Nella sua autobiografia del 2013 racconta questo periodo soffermandosi sugli aspetti di Roma che lo affascinavano, “… I giovani di Roma… quel tono, e le labbra rosa, le montature snelle e l’eredità  di uno stile naturale che è l’anima italiana… e non guardano mai la televisione perchè sono troppo impegnati a vivere le proprie storie. …sono liberi di farlo poichè la criminalità  di strada a Roma è rara e la presenza della polizia non è mai una minaccia.
è l’unica città  in cui mi sono recato in cui la polizia sembra voler aiutare …. mentre a Los Angeles da qualsiasi macchina della polizia arrivi devi prepararti ai guai.
A Roma, le persone sorridono agli agenti di polizia mentre passano, se provi a sorridere a un agente della polizia di Los Angeles verresti inchiodato a terra…“.

Anni dopo, il 4 luglio del 2017, questo amore per Roma e l’Italia si interromperà  bruscamente  a causa di una strada imboccata contromano e un intervento della polizia, che, a detta di Morrissey, aveva terrorizzato lui e il nipote che era al volante.

Il risultato finale sarà  una fuga dall’Italia, dove era venuto per registrare il nuovo album, e annullamento di tutti i concerti , ma si sa Morrissey ha un bel caratterino .

“Ringleader Of The Tormentors” è un album pieno di riferimenti all’Italia, cosi come i video che accompagnarono i singoli, resta il suo album più ambizioso, accolto con favore anche dalla critica.

La produzione del disco viene affidata a una leggenda Tony Visconti, e trova anche la partecipazione di un altro grande mito, Ennio Morricone che arrangia “Dear God, Please Help Me”.

I brani sono scritti tutti in collaborazione con Alain Whyte, Jesse Tobias che si dividono i pezzi, mentre la canzone di chiusura è scritta con Michael Farrell, polistrumentista che ha accompagnato la band per alcuni anni, stranamente nessun brano firmato da Boz Boorer anche se Morrissey, comunque, dichiarerà  che anche lui aveva dato un notevole contributo alla realizzazione dell’album.

Resisto alla tentazione di parlare di ogni singolo brano e mi limito a quelli che preferisco, partendo da “Dear God, Please Help Me”.
Il testo è una preghiera a Dio e ha un contenuto esplicitamente sessuale, nel quale Morrissey gioca con la tensione sessuale e la colpa: questo testo venne letto, in modo spicciolo, come il coming out dell’artista e interpretato come un incontro omosessuale tra le vie di Roma. In realtà  l’interpretazione è nata dalla errata, ingenua e volgare volontà  di etichettare il peccato e la persona, banalizzando la costruzione di un testo, di una musica, contraddistinta dalla brillante scelta di un organo a ribadire la componente religiosa, e un finale nel quale l’atto sessuale assolve invece di condannare.

In realtà  non è “Dear God, Please Help Me” a dirci qualcosa da sapere su Morrissey, ma piuttosto “Life Is a Pigsty”, nel quale la sua personale visione della vita viene definitivamente ed esplicitamente mostrata, un porcile nel quale puoi trovare una piccola via di salvezza nell’amore, nel titolo forse un riferimento a “Porcile” film del 1969 di Pier Paolo Pasolini.

Il primo singolo estratto fu “You Have Killed Me” ed ottenne un notevole successo, scalando le classifiche di molti paesi ed arrivando al terzo posto in Inghilterra, sul lato B aveva “Good Looking Man About Town” poi inserito nella raccolta “Swords” del 2009.
L’album ebbe un buon successo in tutto il mondo e anche gli altri tre singoli, che furono nell’ordine “The Youngest Was the Most Loved”, “In the Future When All’s Well ” e “I Just Want to See the Boy Happy”, trovarono posto nelle classifiche.

“Ringleader Of The Tormentor” non sarà  il suo album migliore ma ancora si ascolta con piacere. Morrissey ci farà  aspettare altri tre anni prima di pubblicare un nuovo album che sarà  “Years of Refusal”, nel quale vedremo finalmente tornare tra gli autori  Boz Boorer, con mio immenso piacere e ottimi risultati, ma questa è un’altra storia.

Data di pubblicazione: 3 aprile 2006
Tracce:  12
Lunghezza:  50:05
Etichetta:  Sanctuary/Attack
Produttore:  Tony Visconti

Tracklist:
1. I Will See You in Far-Off Places
2. Dear God, Please Help Me
3. You Have Killed Me
4. The Youngest Was the Most Loved
5. In the Future When All’s Well
6. The Father Who Must Be Killed
7. Life Is a Pigsty
8. I’ll Never Be Anybody’s Hero Now
9. On the Streets I Ran
10. To Me You Are a Work of Art
11. I Just Want to See the Boy Happy
12. At Last I am Born Lyrics