Si smarcavano dai toni imperanti dell’epoca i Placebo guidati da Brian Molko, androgino e ambiguo (e sicuramente questo agli esordi ha suscitato molti fari accesi su di lui) leader di una formazione che non disedegnava rabbia, decadenza e chitarre sporche in un momento dove il britpop induceva a ben altre sensazioni. Formazione variegara questo terzetto, con influenze eterogenee e grande libertà  di pensiero. Il trucco forse sta lì: modelli dei più disparati che si trovano, s’incontrano ed esplodono in mille bagliori, mantenendo l’identità  ma mescolandosi con grande gusto e personalità . La carriera dei Placebo sarà  lunga, contraddistinta proprio da questa voglia di mettesi in gioco, spesso riuscendoci.

In questo primo passo cosa emerge? Beh, sicuramente l’urgenza e le pulsioni di 3 ragazzi giovanissimi che, con fare vero e autentico, a brutto muso, non hanno paura di confrontarsi con tematiche crude, mettendo in campo un suono volutamente scarno ma non per questo meno incisivo. Un tentativo, riuscito, di non restare imprigionati nelle maglie della commercialità  anche se magari l’etichetta Virgin Records poteva incutere un certo timore, con dei singoli trainanti che, nonostante tutto, sono davvero delle bombe micidiali anche in ambito melodico (“Teenage Angst” su tutte, poi chissà  perchè nei live spesso deturpata con una versione pianistica che grida vendetta a Dio). Non mancano anche oscure e lascive ballate e proprio in questi frangenti la sezione ritmica gioca carte importanti, spezzando, sovrapponendo, lavorando in modo meno lineare di quanto ci si potrebbe attendere e il valore aggiunto non è poco.

Ricordo bene i paragoni dell’ epoca, si andava da Patti Smith ai Sonic Youth passando per i Pixies. Il merito è di un guitar-rock bruciante e aggressivo, in bilico tra punk e glam e pulsioni noise che non deragliano, ma che sanno restare su binari taglienti come rasoi. Il disco è ancora pervaso da quella forza d’immaturità  che ti fa andare avanti anche con gli occhi chiusi, a testa bassa, con le mani che tremano dalla rabbia, mentre già  dal successivo disco questo fragore genuino e se vogliamo anche un po’ ingenuo verrà  prontamente sostituito da una spaventosa maturità .

Esordivano così i Placebo e, diciamolo, lasciavano il segno.

Pubblicazione: 17 giugno 1996
Durata: 60:27
Dischi: 1
Tracce: 10
Genere: Rock alternativo, Britpop, Neo-glam, Post-punk
Etichetta: Caroline Records, Virgin Records, Hut Records, Elevator Music
Produttore: Brad Wood
Registrazione: Westland Studios, Dublino, Irlanda, 1996

Tracklist:

1.Come Home
2.Teenage Angst
3.Bionic
4.36 Degrees
5.Hang on to Your IQ
6.Nancy Boy
7.I Know
8.Bruise Pristine
9.Lady of the Flowers
10. Swallow