Gli Hearts Apart arrivano al debutto proponendoci un mix tra la rabbia del punk, l’energia ruvida del garage e la delicatezza del pop. Quest’ultimo elemento, attraverso l’iniezione di massicce dosi di melodie malinconiche e dal sapore agrodolce, riesce a infondere sfumature sempre diverse alle cinque tracce di “Number One To No One”.

L’EP è stato registrato e masterizzato tra Brescia e Bassano del Grappa un anno fa, immediatamente dopo l’illusoria ripartenza successiva alla fine del primo straziante lockdown. Un periodo travagliatissimo carico di speranze, incertezze, paure e, infine, delusioni. Le stesse e identiche emozioni che contraddistinguono l’età  adolescenziale.

Una fase vitale che la band vicentina, composta da quattro adulti fatti e finiti, dice di non aver ancora superato del tutto. Oggi prova a farlo con questo esordio piacevole e dalle mille sfaccettature, che gli stessi Hearts Apart descrivono come una personale valvola di sfogo alle angosce che attanagliano tutti quegli ex ragazzi che, alle soglie dei quarant’anni, non si sentono poi cambiati un granchè rispetto ai tempi del liceo.

La carica anthemica di “Waste Time”, l’essenzialità  punk di “It’s Too Late”, la spensieratezza rock and roll di “I’m So Blue”, le melodie garage di “It’s All The Same” e l’amarezza in salsa power pop di “Lonely Days”: cinque canzoni per avvicinarsi al mondo degli Hearts Apart e riscoprirsi, nonostante tutto, un po’ più giovani e sereni.

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