James Douglas Morrison non ha bisogno di presentazioni, tutti sanno che è stato il frontman dei Doors, rock band degli anni 60 di complicata classificazione. La sua figura di Rockstar è stata descritta, analizzata, talvolta steriotipata al punto che il suo modo di essere sul palco divenne per il pubblico troppo spesso motivo per presenziare ad un concerto dei Doors.
Già  in vita Jim Morrison ha dovuto lottare con una veste che gli stava troppo stretta e anche dopo la sua morte, avvenuta 50 anni fa i riflettori sono spesso accesi prevalentemente sulla sua condotta caratterizzata da eccessi e follie.
Il mondo dei fan dei Doors è conosciuto come uno tra i più particolari, in Italia il fan club dedicato alla band si è posto l’obbietivo di approfondire i diversi ambiti artistici e sociali che sono stati intrapresi in particolare da Jim Morrison durante la sua breve ma intense carriera. Partendo da questi presupposti, poche settimane fa il Fan Club The Doors Italia ha pubblicato il saggio ” A RENAISSANCE MAN IN PARIS “scritto dal vicepresidente del fan club ð‘€ð‘Žð‘ ð‘ ð‘–ð‘šð‘œ ð‘ƒð‘–ð‘ ð‘ð‘Žð‘”ð‘™ð‘–ð‘Ž e curato dal punto di vista editoriale da Daniele Ridolfi, presidente del fan club.

A molti è noto che da Marzo 1971 al 3 Luglio 1971, giorno della sua scomparsa, Jim Morrison ha vissuto a Parigi, città  amata dagli artisti di tutto il mondo e, come anche per Jim, città  di rifugio. Quando qualche anno fa i membri del Fan Club andarono in “Pellegrinaggio” a Parigi con lo scopo di girare un documentario sui luoghi simbolo della vita francese di Jim Morrison, ð‘€ð‘Žð‘ ð‘ ð‘–ð‘šð‘œ ð‘ƒð‘–ð‘ ð‘ð‘Žð‘”ð‘™ð‘–ð‘Ž decise di scrivere questo saggio, come se volesse completare il video-documentario con un accompagnamento scritto. Lo scopo dell’autore è sempre quello, comune al Fan Club e ai conoscitori di Jim Morrison,  di porre luce sulla poco conosciuta ma vasta poliedricità  dell’artista.

Jim Morrison, nel 1970, venne eletto “Uomo del Rinascimento ” dalla rivista Jazz Rock e Pop  e questo inquadramento ispira il titolo del saggio, perchè non abbiamo a che fare con una semplice rockstar: proprio come un uomo del Rinascimento, Jim Morrison si dedidica a più ambiti. La poesia corrisponde al suo approccio alla vita, la sua osservazione e conoscenza del mondo si muovono con una passionale forza poetica. Da non dimenticare è la sua passione per il cinema, passione che lo ha spinto alla lavorazione di più cortometraggi. James Douglas Morrison, come ci fa notare l’autore, sapeva bene di essere in grado di muoversi in più ambiti e non è il caso la sua creazione di più pseudonomi per potersi definire.

L’altro campo che ha ispirato Jim Morrison e che molto spesso travolge i suoi fans è quello filosofico. Morrison era conoscitore di un grande numero di opere filosofiche, al punto che da studente riusciva a mettere in difficoltà  alcuni docenti. Questo cunnubio tra Jim Morrison e Filosofia  è stato celebrato il 3 Luglio 2021 a Pesaro con Popsophia, l’ associazione italiana dedicata all’incontro tra riflessione filosofica e i fenomeni pop della cultura di massa. Durante l’evento “Paradisi Artificiali” è stata data voce a quel giovane ragazzo che voleva aprire le porte della percezione, missione voluta e realizzata grazie alla collaborazione tra Lucrezia Ercoli, direttrice artistica di Popsophia, e The Doors Italian Fan Club, presente all’evento nella persona di ð‘€ð‘Žð‘ ð‘ ð‘–ð‘šð‘œ ð‘ƒð‘–ð‘ ð‘ð‘Žð‘”ð‘™ð‘–ð‘Ž.

In conclusione, i fan italiani possono ritenersi fieri di portare avanti la loro impresa divulgativa e questa passione è stata letta anche da Frank Lisciandro, fotografo e amico intimo di Jim Morrison, il quale da qualche anno è in costante contatto con il fan club italiano. La copertina del saggio ” A RENAISSANCE MAN IN PARIS ” è proprio una foto scattata da Lisciandro, la foto che a parer suo sintetizza meglio ciò che era Jim Morrison.

Gli aspetti culturali, artistici e umani di James Douglas Morrison sono sempre più oggetto di studio e questa è una grande conquista per i suoi conosciori, fans giovani e meno giovani, che si muovono per tenere viva un eredità  immensa e ricca di di sfaccettature.