Il solo provenire da una città  di nome Poughkeepsie già  ci incuriosisce. E’ vero che dista solo 60 miglia dalla metropoli New York ma questo nome di chiara origine indiana ci spinge a saperne di più. Scopriamo quindi che in questa città  il cui significato è sconosciuto, probabilmente potrebbe voler dire capanna di canne presso la grande acqua, ospita un’ università  tra le più antiche e famose degli States: la Vassar College. Oltre al milione di volumi che si possono consultare nella biblioteca, in questo luogo si possono incontrare parecchi ragazzi che oltre ai cori a cappella tipici dell’ateneo si danno da fare con strumenti e musiche meno nobili ma sicuramente non meno attraenti.

Leggenda dice che nell’autunno del 2016, cinque ragazzi si conoscono in questo ambiente e formano una band.
Meg Matthews (voce), Jackson Walker Lewis (chitarra), Ari Bowe (tastiere), Lucy Horgan (basso) e Benjamin Scharf (batteria) sono quindi la classica college band. Scrivono brani, suonano alle feste e vincono la Battle of the Bands del Vassar College. Registrano quindi il primo album nel 2017 (Next Time Read The Fine Print) a cui seguì nel 2018 “Squeeze”.

Registrato nel campo di squash di Vassar (Court 1, se qualcuno volesse farci un salto) i brani di quest’ultimo album esprimono tutta l’immediatezza, la freschezza, l’energia che la band riesce a trasmettere nelle sue esibizioni live.

Si parte subito a grande velocità  con “Juno”, quattro accordi ben legati che trasmettono gioia, un ritornello che si appiccica in pieno stile indie-pop. Ci si butta su ritmi funky con la formidabile “Out!” e con la più ritmata “Na Na Na”. Ci mettono pure un tocco di classe nelle romanticissime “Lovely” e “Sleeper” mentre “P.O.T.A.T.O” è una scarica di adrenalina da inocularsi per scatenare i nostri anticorpi contro la meschinità  umana.
“Supersonic” trova un sacco di pretesti per farsi piacere al primo colpo mentre la conclusiva “Easy” nasce sul simpatico fraseggio tra basso e batteria per sfociare in un fresco ritornello con chitarre newyorchesi d’inizio millennio.

Brava Meg Matthews, cantante eclettica e  dalla spiccata personalità , la band ha quel tocco di carisma e controllo che possiamo ammirare nella loro apparizione all’Audiotree di un paio d’anni fa.

Spud Cannon, questi non sparano patate ma toste canzoni da perderci la testa!

Photo credit Juan C. Quimper