Nel pieno dell’estate del 1996 ecco affiorare il rinfrescante debutto degli Eels, manifesto del lo-fi americano antidoto per il grunge dominante e in declino espressivo.
Mark Oliver Everett, per tutti semplicemente “E”,  veniva da un paio di album solisti pubblicati da Polydor, interessanti ma musicalmente “fermi”, appartenenti al passato e poco fertili per il mercato americano degli anni ’90. Deluso dopo il flop del secondo disco e licenziato dall’etichetta, Mr E si chiude in garage e cerca spasmodicamente dei compagni con cui suonare la musica che continua a fuoriuscire, come un fiume in piena, dalla sua testa e dalle sue mani. Finalmente trova un batterista e un bassista fissi (Butch Norton e Tommy Walter) con cui provare, affinare e infine registrare un nuovo disco. L’album deve uscire questa volta però con un nome da band, e così si decide per Eels, allungando in qualche modo la “E” di Mark Everett, di Mr E. L’album si chiamerà  “Beautiful Freak” e uscirà  per la Dream Works di Steven Spielberg. Il risultato è esaltante.
Il lavoro di E sotto questa nuova veste assume un suono convincente, accattivante e a tratti geniale. I testi sono introspettivi, nerd, depressi ma “simpatici”, dietro la sofferenza e la stranezza del personaggio s’intravede la bellezza della persona, la stupenda peculiarità  e l’estro creativo.
“Beautiful Freak” è una pietra miliare dell’alterative pop-rock lo-fi, una vera perla che finalmente lancia nello spazio il povero E fino a questo momento rimasto nel proprio angolo incompreso.

L’album contiene delle “hit” alternative come “Novocaine For The Soul”, “My Beloved Monster” usata poi come colonna sonora di Shrek, “Your Lucky Day In Hell” finita nella soundtracks di “Scream 2” e ballate incredibili, “Guest List” giusto per citarne una. In “Susan’s House” troviamo una sorta di Beck dell’epoca, meno cool e più sincero. In “Rags To Rags”, “Not Ready Yet” e “Mental” le chitarre graffiano e i vostri piedi vanno da soli.

Non esiste una traccia mediocre in “Beautiful Freak”, ogni brano trabocca di energia, una vera carica che viene rilasciata ed espressa tramite le giuste parole, le immagini più impressionanti e le melodie più convincenti e interessanti possibili.

Vi rimando all’ascolto con un solo consiglio: lasciatelo andare questo album, sono passati 25 anni”… lasciatelo andare in loop.

Fino alla noia.

Data di pubblicazione: 13 agosto 1996
Durata: 43:53
Tracce: 12
Genere: Alternative Pop-Rock, Lo-fi
Etichetta: Dream Works

Tracklist:
1. Novocaine for the soul
2. Susan’s house
3. Rags to rags
4. Beautiful freak
5. Not ready yet
6. My beloved monster
7. Flower
8. Guest list
9. Mental
10. Spunky
11. Your lucky day in hell
12. Manchild