Dopo una prima stagione non priva di difetti, ma divertente e perfetta nell’introdurre l’affascinante serial killer newyorkese Joe, la seconda stagione del serial Netflix ispirato ai libri di Caroline Kepnes aveva già  mostrato la corda, riducendosi nelle ultime puntate ad un guazzabuglio sensazionalista popolato da personaggi estremi ed insopportabili (su tutti l’odioso Forty).
E’ quindi in uno scenario di aspettative basse e disillusione che la showrunner e creatore Sera Gamble cala la migliore stagione di “You” vista finora.

Anzitutto vediamo Joe e Love incarnare e amplificare, grazie alla loro esplosiva natura da serial killer, tutte le fragilità  e le difficoltà  della vita di una giovane coppia ancora poco rodata e alle prese con l’arrivo di un figlio. Poi, grazie all’incantevole e terribile sobborgo borghese di fantasia Madre Linda, facciamo la conoscenza con una parata di personaggi che, tra scambi di coppia e controllo compulsivo del livello di carboidrati nel sangue, rappresentano il grottesco frutto di manie e perversioni della società  bene moderna.

Come sempre quando c’è Joe di mezzo, le situazioni che si vengono a creare sono intricate, ma in un certo senso prevedibili nella loro imprevedibilità . Un paradosso che un po’ rovina i continui colpi di scena, ma tutto sommato anche simpatico.

Anche questa volta la serie ci lascia con un cliffhanger di proporzioni cosmiche, che però ha il merito di chiudere almeno tutte le vicende che riguardano Madre Linda. Se alla fine della seconda stagione eravanmo sicuri, a torto, dell’inutilità  di una terza, questa volta le sensazioni per la prossima sono decisamente migliori.