Il ricco e variegato jukebox selezionato dal dott. Tom Morello nel suo nuovo “The Atlas Underground Fire” riprende le fila del precedente “The Atlas Underground” del 2018 e, dunque, anche in questa occasione l’album collaborativo si caratterizza per la presenza di una nutrita schiera di musicisti ed amici del chitarrista statunitense, arrivato al suo quinto album da solista.

Le variopinte trame di questo album sono prive di un vero e proprio filo conduttore essendo per lo più caratterizzate dalla loro unicità . Certo, il tutto è ovviamente legato indissolubilmente dalla prodigiosa chitarra di Morello, e non poteva essere altrimenti in un disco che porta il suo nome. Dopo un nervoso intro a tinte electro, nel corposo calderone è possibile quindi ritrovare qualunque tipologia di sonorità  che vanno dall’energico metalcore di “Let’s Get The Party Started” degli Bring Me Horizon per passare alla matrice nostalgia che contraddistingue gli statunitensi Phantogram che si adoperano nell’eterea “Driving To Texas”, laddove si innesta pure una ballatona country-rock, “The War Inside”, che porta la firma del cantautore del Kentucky Chris Stapleton.

In “The Atlas Underground Fire” niente è lasciato al caso perchè viene in risalto la cura nei dettagli messa in mostra da Morello il quale, durante il periodo buio del lockdown, ha pensato bene di mandare demo ad alcuni degli artisti accreditati nel disco per poi sviluppare i successivi brani. Inizialmente nella testa di Morello non era in programma di registrare un album in quanto quelle idee erano più un mezzo di salvezza per uscire al più presto dalla gabbia pandemica.

Molti episodi dell’album si lasciano preferire, come nel trittico inserito nel mezzo composto dal rap-rock di “Hold The Line” insieme al musicista canadese grandson, dalla psichedelia synth-pop di “Naraka” con Mike Posner, e dalla vigorosa “The Achilles List” che vede l’ottimo featuring di Damian Marley, ultimo dei figli del grande cantante giamaicano, districarsi tra le evoluzioni di Morello.

E, così, dall’hardcore di “Save Our Souls” con Dennis Lyxzèn dei Refused, si passa al techno strumentale ed orientale “On The Shore Of Eternity”, di ben otto minuti, condotto dalla prima dj donna palestinese Sama’ Abdulhadi mentre insieme agli amici Bruce Springsteen ed Eddie Vedder,  Tom si cimenta in una versione intelligente e rispettosa di un classico della band australiana degli AC/DC “Highway To Hell”.

“The Atlas Underground Fire” è un mix di ottima fattura che proseguirà  con il già  annunciato seguito “The Atlas Underground Flood” (in uscita il prossimo 3 dicembre 2021) nel quale Tom Morello arricchirà  ancora una volta le collaborazioni a sostegno delle sue inconfondibili sei corde.

Photo credit: Raph_PH, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons