#10)  DJANGO DJANGO
Glowing In The Dark
[ Because Music – 2021 ]
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Un ritorno graditissimo quello dei Django Django ad inizio 2021 con un album contenente pezzi che ben si legano al sound del loro passato ma con una chiave che guarda al futuro e alla scoperta di nuove strade. Il loro pop psichedelico mischiato con una voglia irrefrenabile di ballare ci hanno accompagnato tutto questo mistico anno.

#9) BLANCO
Blu Celeste
[ Island Records ]
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Se la classifica fosse stata solo italiana, Blanchito Babe Michelangelooooo si sarebbe preso il primo posto. Non solo per essere diventato in un anno l’artista più seguito nel nostro paese, ma per avere fatto uscire un cazzo di album da Grammy, Oscar e via dicendo rivoluzionando il nostro modo di fare musica.

#8) JARVIS COCKER
Chansons d’Ennui Tip-Top
[ ABKCO Music & Records ]

Forse l’album più strano di questo stranissimo anno. Forse è strano perchè, anche solo ascoltandolo, ci ricorda veramente un film di Wes Anderson. Questo esperimento di Jarvis Cocker va oltre la nostra immaginazione, buttandoci giù a capofitto in un mondo che già  conosciamo e abbiamo visto, ma che dobbiamo ancora scoprire fino in fondo. Solo perchè lui è così poliedrico che ogni volta si presenta con altro.

#7) LA RAPPRESENTANTE DI LISTA
My Mamma
[ RCA Numero Uno ]

Ci sono certezze fisse. La Rappresentante di Lista, che ho conosciuto personalmente, è la mia certezza fissa. Il nuovo lavoro sanremese si posiziona al settimo posto perchè sicuramente lontano da quei vecchi lavori, ma comunque di grande impatto e di grande struttura. Veronica e Dario si confermano il miglior duo italiano di questi tempi.

#6) DAMON ALBARN
The Nearer The Fountain, More Pure The Stream Flows
[ Transgressive Records ]
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Non ci sarebbe da dire niente sinceramente. Il genio incontrastato di Albarn ha fatto centro di nuovo, confermando la sua unica e impagabile poliedricità  che lo rende uno degli artisti più innovativi del nuovo millennio. Il suo lavoro solista è ancora più intimo e personale del primo, soprattutto per il fantastico incontro con l’Islanda.

#5) RACHELE BASTREGHI
Psychodonna
[ Warner Music ]
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Diedi un bel nove al primo progetto solista di Rachele. Mi dissero che se avessi dato quel voto allora per me avrebbe voluto dire “miglior album dell’anno”. Lo è (se non consideriamo anche la ristampa di “Forever” di Bianconi), ma considerata questa classifica mista direi che il quinto posto è tutto suo signori.

#4) BALTHAZAR
Sand
[ Play It Again Sam ]
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Proseguio dell’acclamato “Fever”, questo lavoro può essere annoverato come completamento di quel nuovo stile che la band belga ha intrapreso negli ultimi anni e che piace veramente, ma veramente tanto. L’album alt-pop dell’anno è sicuramente il loro perchè cazzo non ne sbagliano mai una.

#3) JUNGLE
Loving in Stereo
[ Awal ]
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Non si poteva mettere un album come quello dei Jungle se non nella top 3 di quest’anno. Come ci fanno ballare loro, nessuno. Ed è proprio quello lo spirito di questo nuovo lavoro del duo inglese: farci ballare nell’estate 2021. Ci saranno riusciti? A mio parere sì, perchè un pezzo come “Fire” non si scorda facilmente.

#2) IOSONOUNCANE
IRA
[ Trovarobato/RCA Numero Uno ]
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Non potevo non inserire questo capolavoro in studio (e anche dal vivo) nella classifica, e in questo caso all’ambitissima seconda posizione. Daje Jacopo, hai fatto un’epopea di album che nessuno capirà  ma che ha legato ancora di più i fan della vecchia guardia. Se poi inseriamo nel pacchetto i tuoi live iconici e totalmente misteriosi, direi che hai fatto colpo.

#1) KINGS OF CONVENIENCE
Peace or Love
[ EMI ]
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Cosa è successo? Il duo più amato, utilizzato nelle pubblicità  e più retrò è tornato dopo 9 anni di silenzio (se non consideriamo ovviamente i lavori solisti) per un album che sì, ci serviva. L’avessimo avuto durante il lockdown sarebbe stato ottimo così da passare i pomeriggi al sole con chitarrine hipster annesse. Ce lo siamo beccati quest’anno e va bene così. La prima posizione va a loro per il loro attesissimo ritorno, per il loro attesissimo lavoro e per i loro bellissimi tratti nordici.