è notte inoltrata quando termino l’ascolto di “Metal Bird“. Un ascolto inaspettato, avvenuto quasi per caso scorrendo la sezione “new & notable” di Bandcamp, attratto com’ero da un’affascinante copertina in bianco e nero. Pensai che sarebbe stato fantastico riuscire a creare una connessione grazie ad un semplice messaggio su Instagram, un messaggio senza alcuna pretesa di una risposta, che rappresentasse la semplice condivisione di uno stato d’animo derivante dall’ascolto di un disco, di un’opera. Pensai che sarebbe stato fantastico, ecco, ma niente di più. E, invece, Eve risponde. Non so per quale strana combinazione degli astri, ma Eve quella sera decide di rispondermi. A quel punto penso che mi piacerebbe molto rivolgerle qualche domanda sul progetto che ho appena finito di apprezzare e lei si dimostra subito disponibile. Ebbene, questo non è nient’altro che il risultato di una breve chiacchierata tra due normalissimi schermi, due display come tanti sparsi in giro per il mondo. Un’intervista che per un attimo, però, è stata capace di farmi sentire a bordo di un aereo (o di un Metal Bird) diretto a LA, California.

Eve, innanzitutto, quali sono le tue influenze musicali e cosa ha ispirato il sound di questo disco? In pezzi come “Butterflies” e “Woman on Your Mind”, per esempio, ho sentito molto l’influenza di artisti come Lana Del Rey o della PJ Harvey di “White Chalk“.
Quando Bryce (alias Military Genius) ed io abbiamo iniziato a registrare “Metal Bird”, le canzoni sono diventate ibridi dei nostri due stili musicali. E penso che sia proprio questo ciò che rende difficile per me descrivere questo album quando mi viene chiesto delle sue influenze. Volevamo solo provare a creare qualcosa di senza tempo insieme. Speriamo di esserci riusciti.

Se dovessi scegliere un target di persone a cui indirizzare questo disco, chi sceglieresti? A chi si rivolge principalmente? Insomma, chi meglio potrebbe comprenderlo secondo te?
Molte persone mi dicono che questa musica ricordi loro una sorta di “era passata”. Sarei curiosa di sapere cosa avrebbero da dire a riguardo le persone vissute negli anni ’40. O David Lynch, forse. Sarei curiosa di una sua opinione. Credo che sia questo il mio pubblico di riferimento.

Scusami se torno su “Butterflies”ma ti confesso che – insieme alla titletrack ed a “Dying Light” – è il mio pezzo preferito dell’album. Posso chiederti com’è nato e da cosa?
è anche uno dei miei preferiti! Quando scrivo e canto mi piace immaginare ogni canzone in un paesaggio diverso nella mia mente e provo a cantare da quel posto. Con “Butterflies”, pensai a questa stanza in cui qualcuno stava morendo. E anche “Metal Bird” e “The Dying Light” provengono da stanze simili.

In “Metal Bird” è forte un certo sapore vintage o retrò – ispirato ai film noir degli anni ’40 -, che alla fine caratterizza un po’ la tua personalità  artistica, il tuo immaginario, almeno da quello che ho potuto notare. Ecco, quanto è importante per te questo aspetto? Quanto conta per te il desiderio di ritornare a certe tendenze, ad un passato che ancora resiste in qualche animo ma che per un motivo o per un altro non esiste più concretamente?
Trovo che la musica, e soprattutto la moda degli anni ’30 e ’40, siano così favolose e confortanti, quasi familiari. E ovviamente esercitano una certa influenza su di me. Penso che sia stato l’ascolto di Cab Calloway a risvegliare quella sensazione vintage in me. Mi ha fatto sentire nostalgia di casa.

Ci sono artisti odierni in cui oggi ti rivedi o che semplicemente apprezzi particolarmente? E cosa non ti convince del mondo musicale oggi? Ammesso che ci sia qualcosa che non ti convinca, ovviamente.
Di solito ascolto musica più vecchia, ma quando penso agli artisti attuali, amo The Caretaker, Joanna Newsom, Feist, Crack Cloud e Military Genius solo per citarne alcuni. Penso che la musica attuale sia fantastica, fatta eccezione per la musica fatta per TikTok. Quella merda ci sta sciogliendo il cervello.

Posso chiederti qual è l’unico sogno a cui fai riferimento in “My Only Dream”?
Ho scritto quella canzone mentre osservavo una carta dei tarocchi, era il dieci di coppe. Praticamente mostrava una famiglia di quattro persone in piedi sotto un arcobaleno con le mani in aria. E ho pensato che il mio unico sogno avesse quelle sembianze.

Concludo dicendoti che, per quanto mi riguarda, “Metal Bird” è tra i migliori dischi usciti nel mese di gennaio e ti faccio i miei più sentiti complimenti per questo. C’è speranza di vederti suonare dal vivo in Italia prima o poi?
Ti ringrazio tantissimo. è un sollievo per me essere riuscita a renderlo disponibile nel mondo! C’è una chiara possibilità  per alcuni spettacoli in Italia e non vedo l’ora di cantare per te!