“Cold Burn”, l’incipit del nuovo album della band svedese, irrompe impetuosa e vibrante nelle nostre vite, spaccando il terreno sotto i nostri piedi, mentre le chitarre imperversano dal cielo sotto forma di una abbagliante tempesta elettrica e le variazioni armoniche provocano un sovraccarico sensoriale che ci inebria e ci rapisce, conducendoci verso le atmosfere solenni che caratterizzano “The Silver Arc” e verso le appassionate armonie verbali di Mariam Wallentin in “The Beyond I”.

I nostri pensieri si frantumano, assiomi e postulati vengono meno, le ideologie si svuotano di ogni significato, “An Offering To The Wild” è il fuoco catartico che riduce sia i dubbi, che le certezze in  cenere, in modo che “The Long Road To North” possa essere il cammino espiatorio e tumultuoso verso una dimensione di ritrovata e preziosa pace, la quale, però, non sarà  mai gratuita, non sarà  mai scontata, non sarà  mai facile, ma richiederà , per sempre, un costo da rinnovare in termini di impegno, di coraggio e di sacrificio. Alti e bassi, rinunce e conquiste, vittorie e sconfitte, che ci condurranno a guardare in noi stessi, mentre le sonorità  ambient di “The Beyond II”, una volta raggiunto l’estremo, gelido e solitario nord, diventeranno lo specchio-portale da attraversare per ritornare migliori agli altri e al mondo. Un cammino, dunque, che è contemporaneamente antico e attuale.

Musicalmente il disco è fortemente eterogeneo, riuscendo ad amalgamare, su un background di matrice post-metal, elementi hardcore, ambientali e post-rock, in modo tale da avere una narrazione complessivamente dinamica, con passaggi più dirompenti e brutali ed altri, invece, più toccanti ed emotivamente avvolgenti, ma senza mai rinunciare alla propria potenza e alla propria voglia di sperimentare e oltrepassare quelli che si riteneva essere i confini naturali del loro sound. Questo, infatti, non è solamente un viaggio fisico, un necessario ritorno a casa, un confronto brutale con le limitazioni imposte dalla recente pandemia, ma è anche e soprattutto un drammatico viaggio concettuale nei propri ricordi, attraverso luoghi, eventi, fatti e persone che, nel bene e nel male, non sono più parte della nostra vita, ma che continuano a vivere nella nostra intimità  e a essere, di conseguenza, fonte di ispirazione, stimolo per crescere, indagare e non accontentarsi.