I PUP tornano live in Italia per un’unica e imperdibile data al Bloom di Mezzago (MB) l’1 novembre 2022.
L’ultimo show della band in Italia, il 15 novembre 2019 registròo un clamoroso sold-out al Circolo Ohibò di Milano, quindi ci fa molto piacere rivederli ora nel tour del nuovo disco, “THE UNRAVELING OF PUPTHEBAND”, in uscita il 1 ° aprile per Little Dipper/Rise Records.
I PUP sono il punto di incontro perfetto tra il punk rock classico, fatto di gang vocals e riff che si stampano in testa al primo ascolto, e l’interpretazione più moderna di esso con l’inserimento di melodie catchy, creando così un mix di sonorità e stili che li rende unici nel loro genere.
1 NOVEMBRE 2022
BLOOM – MEZZAGO (MB)
Biglietti in vendita su Mailticket a partire dalle ore 10 di venerdì 4 marzo.
Dopo le precedenti “Waiting” e “Robot Writes A Love Song”, i PUP, oltre che annunciare il loro tour, colgono l’occasione per svelare “Matilda”, il nuovo brano.
Stefan Babcock dice della canzone: “Matilda è il nome della mia chitarra preferita. è stata un regalo del mio amico Ryan, dopo avermi visto rompere accidentalmente l’unica chitarra che possedevo nel mezzo di un lungo tour. Non avevo soldi per comprare una nuova e l’atto di gentilezza di Ryan è in cima alla mia lista delle “cose più belle che qualcuno abbia mai fatto per me”. Ho suonato “Matilda” senza sosta per 7 anni ad ogni spettacolo dei PUP, anche quando i miei compagni di band hanno iniziato a lamentarsi che suonava di merda. Man mano che la band diventava più grande, la pressione di suonare meglio aumentava e così ho comprato una chitarra “buona” e ho suonato “Matilda” sempre meno. Prima che me ne rendessi conto non la suonavo da più di un anno. Ho scritto questa canzone basandomi su questo intenso sentimento di colpa e tristezza e vergogna e nostalgia e rimpianto, guardandola marcire in un angolo. Amo questa chitarra e amo Ryan e volevo fare bene con loro, e mi sentivo come se avessi fallito con entrambi. Ho convinto la band che Matilda meritava un ultimo strappo in un disco dei PUP, e l’ho suonata durante il bridge di questa canzone. Suona così di merda. Ma è merda buona. Per me è stato il momento più gioioso e catartico di tutta la realizzazione di questo disco“.