Secondo disco per Apice dopo “Beltempo” del 2019, un nuovo album pubblicato a metà  marzo su La Clinica Dischi (etichetta di CMQMARTINA, Frambo, SvegliaGinevra fra gli altri) e anticipato nei mesi scorsi da diversi singoli (“Sono Anni”, “Geronimo”, “Precipitare”). Un ritorno che gioca con atmosfere in bilico tra folk, ritmi pop e cantautorato senza rinunciare a una buona dose di ottimismo evidente fin dal titolo.

Nove brani a forti tinte melodiche dove il pianoforte si alterna ai sintetizzatori e i ricordi la fanno da padrone fin dalle prime note di “Fulmini di Guerra” un “io ““ tu ed io” dal sapore decisamente estivo, con il rimpianto di “Mia” e le armonie di “Radici” che cercano un’incerta stabilità  sentimentale tra ieri e oggi. Cambiamento è la parola d’ordine di “Attimi Di Sole” e le chitarre elettriche che introducono “Ortiche” lo dimostrano, in due minuti di sano pop ““ rock.

Musica leggera ma non leggerissima che si esalta nei ritornelli e nella drum machine di “Precipitare”, nel tono ritmato di “Traslocare” e ancora nel lungo piano sequenza de “Il Futuro Che Sgomma” e “fa ciao con la mano” che chiude in malinconico crescendo ventitrè minuti ben congeniati, suonati con doverosa precisione, senza rinunciare a un pizzico di nostalgia che da il là  a un disco che si rivela un ascolto piacevole.