Gli umili Black Tape for a Blue Girl di Sam Rosenthal sono uno dei gruppi cult della scena darkwave americana, nata dall’intersezione fra il gotico delle origini, il dream-pop etereo dei Cocteau Twins e l’estetica classicheggiante della musica da camera. Attivi fin dalla metà  degli anni ’80 e autori di oltre 10 album, possono fregiarsi di essere, assieme ai Dead Can Dance, i pionieri di una sottocorrente ancestrale e ritualistica che conta ancor oggi schiere di appassionati e seguaci (per rimanere ai giorni nostri, si ricordino le oscure sacerdotesse Anna von Hausswolff e Kristin Hayter, meglio conosciuta come Lingua Ignota).

Troppo di nicchia per accedere ai carnevaleschi revival “dark” che hanno riabilitato autori ben più scadenti, i Black Tape rappresentano l’ala più intima e femminile di tutto il movimento. La cover di “Shadow of a Doubt” dei Sonic Youth capovolge i sussurri sensuali di Kim Gordon, trasmutandoli in un dramma psicologico che si schiude come una conchiglia; bella la mamma, più bella la figlia.

Con l’età , la band ha definitivamente acquisito il dono della sintesi: “The Lie Which Refuses to Die”, vibrante e pomposamente stonata, è a metà  strada tra una preghiera, una filastrocca gotica e una serenata declamata sul ciglio d’un dirupo. “A Livery of Bachelors” mischia i riferimenti più prossimi (David Bowie, Dead Can Dance, Cure) con elegante discrezione.

I brevi intermezzi strumentali vengono accortamente usati come entr’actes fra un cambio di ambientazione e l’altra. “All My Lovers” ci trascina in un bazaar mediorientale sulla groppa di un cammello, ma il capolavoro è nella coda, nei flussi circolari e nei rintocchi innevati di “Bastille Day, 1961”: il romanticismo gotico di Rosenthal, pregno di accenti sinfonici e neoclassici, tocca qui una vetta formale, un epitaffio colmo di consapevolezza e fragilità , amore e disintegrazione.

Difficile stabilire il miglior lavoro di questo schivo compositore: le incertezze degli esordi culminano in “A Chaos of Desire”, l’ideale pietra angolare del sottogenere da lui inventato, ma ha la pecca di fermarsi troppo oltre il traguardo. Il ben più ambizioso e maturo “Remnants of a Deeper Purity” è l’approdo più colto. “As One Aflame Laid Bare by Desire” e questa tarda opera ne sono le testimonianze più accessibili e fantasiose, prima che l’era digitale prendesse il sopravvento e stravolgesse le regole del sound-painting artigianale.

Data di pubblicazione: 23 aprile 2002
Registrato: Lush Garden, Los Angeles (USA)
Tracce: 13
Lunghezza: 51:15
Etichetta: Projekt
Produttore: Sam Rosenthal

Tracklist
1. The Scavenger Bride
2. Kinski
3. All My Lovers
4. Shadow of a Doubt
5. The Doorkeeper
6. Floats in the Updrafts
7. A Livery of Bachelors
8. Das Liselottenbett
9. The Lie Which Refuses to Die
10. The Scavenger’s Daughter
11. Like a Dog / Letter to Brod
12. The Whipper
13. Bastille Day, 1961