E’ un viaggio nel tempo il nuovo disco della siciliana Cassandra Raffaele, dall’oggi fino agli anni settanta sulle orme di Giovanna, giovane donna che si risveglia improvvisamente in una camera d’albergo di Oslo e dovrà  lottare per tornare al futuro che ricorda. Una trama che dichiaratamente s’ispira alle serie Netflix, tanto da aver ispirato una serie di puntate che ripercorrono visivamente il viaggio della protagonista, raccolte sotto il titolo “Non disturbare chi sogna“.

Prodotto da Roberto Villa, “Camera Oslo” è un disco delicato e intraprendente che ricorda a tratti Cristina Donà  ed accompagna con leggera eleganza le varie fasi della vita di una ragazza sospesa tra presente e passato, ricordi e nostalgie. Atmosfere western (“Camera Oslo (waiting for Ennio)”) e anni sessanta (“Giovanna”) si alternano a momenti più riflessivi dove alla chitarra e alla voce di Cassandra Raffaele si affiancano tastiere, piano, archi, organo in arrangiamenti fluidi ora complessi (“La mia anarchia ama te”) ora più minimali (“Antidoto”).

“Camera Oslo” ha anche un lato ritmato ed elettronico ben evidente in “Confesso” ma resta un album dal tono confidenziale, intimo soprattutto nelle note intensamente orchestrali di “Libertà ” che parlano di sentimenti con un’eleganza che diventa pura dolcezza in “Lady Jane X sempre” e ne “Il mio gigante” storia di coraggio e fratellanza per nulla scontata. Cinque anni dopo “Chagall” Cassandra Raffaele celebra i nuovi inizi, suoi e altrui, non rinuncia al piccolo happy end contenuto in “Sarà  Successo” e compone dieci brani tra cantautorato e pop, decisamente appassionati.