Paolo Nutini, uno dei migliori artisti della sua generazione, si è fatto attendere ben otto anni prima di dare alle stampe il suo quarto album.
Un tempo discograficamente molto lungo, specie per gli standard attuali dove tutto si divora velocemente, compresa l’arte, col rischio di non riuscire nemmeno ad assaporarla in tutti i suoi aspetti; nel caso dell’italo-scozzese nativo di Paisley poi, questo silenzio ha fatto ancora più rumore se consideriamo che dopo l’uscita di “Caustic Love”, l’ultimo suo disco datato 2014, si era completamente consacrato, riuscendo a mettere d’accordo pubblico e critica.

L’attesa è stata tanta, ma il nuovo album, da poco pubblicato (e di cui a breve uscirà  la nostra recensione), l’ha ripagata nel migliore dei modi, trattandosi di un lavoro davvero denso di qualità  e di grandi canzoni.
Nel frattempo andiamo a ripercorrere la sua carriera con dieci tra gli episodi più significativi tratti dai suoi primi tre album, escludendo quindi quelli di “Last Night in the Bittersweet”, solo perchè di fatto non ancora storicizzati, ma state certi che qualche nuovo classico è già  in canna.

Un talento purissimo Paolo, che ai lustrini del pop ha preferito anteporre la passione e l’inclinazione per il soul, il blues, il folk e il jazz, un po’ come fece la compianta Amy Winehouse. Entrambi, quando irruppero sulle scene, sembravano provenire da un’epoca lontana ma la loro musica è destinata a restare nel tempo.

Ecco di seguito la Top 10 brani di Paolo Nutini:

10. Northern Skies
2006, da “These Streets”

Traccia fantasma inserita in coda ad “Alloway Grove”, non avrebbe certo sfigurato nel debut-album; anzi, il brano spicca per la sua profondità  ed è interpretato in maniera meravigliosamente intima e delicata.

9. Coming Up Easy
2009, da “Sunny Side Up”

E’ una delle canzoni di punta di “Sunny Side Up”, pregevole sophomore del Nostro, che sin dalla traccia d’apertura, la pirotecnica “10/10” mostra di voler sparigliare le carte in tavola. Con “Coming Up Easy” comincia a fare sul serio, infarcendo un’elegante e spigliata mid-tempo di fiati, che dapprima contornano la narrazione ma poi sul finale emergono in tutta la loro grandezza, innalzando il livello generale. Il tutto viaggia di pari passo con un’esecuzione vocale da cantante consumato, col suo stile “graffiato” ormai vero e proprio marchio di fabbrica.

8. Scream (Funk My Life Up)
2014, da “Caustic Love”

Se col secondo disco Nutini aveva allargato notevolmente il ventaglio delle opzioni per trasmetterci al meglio la sua musica, col successivo “Caustic Love” non possiamo certo affermare che si sia risparmiato: sin dal primo singolo infatti mette in gioco un’altra faccia del suo canzoniere, colpendoci al cuore con grandi dosi di funky e facendoci tornare indietro nei dorati sixties.

7. Last Request
2006, da “These Streets”

Che gli puoi dire a un ragazzo che esordisce a 19 anni con una ballata così struggente? Di pop, certo, si tratta, ma di quello fatto bene, che fa sgorgare l’anima del suo protagonista e riscaldare le nostre.

6. Growing Up Beside You
2009, da “Sunny Side Up”

Se pensiamo che nel suo roster una canzone di tale fattura sia considerata “minore” (e probabilmente nota solo ai suoi fans), abbiamo la misura del valore sconfinato di questo artista che mai si è messo a rincorrere i trend del momento o la produzione “giusta”. D’altronde un brano così “puro”, semplice e delicato (al pari di “Chamber Music”, altra perla preziosa del disco) non ha bisogno di grossi artifici sonori per centrare l’obiettivo. L’arrangiamento acustico poi è delizioso, perfetto per metterne in luce l’anima folk.

5. Let Me Down Easy
2014, da “Caustic Love”

Uno dei momenti in assoluto più raffinati della sua produzione si avvale certamente del campionamento dello straordinario brano di Bettye LaVette, ma brilla pure di luce propria grazie ai tocchi gentili in fase di produzione e al magico cantato di Nutini.

4. Tricks of the Trade
2009, da “Sunny Side Up”

In quel caleidoscopico calderone musicale che risponde al nome di “Sunny Side Up” non mancano riferimenti alla musica d’Oltreoceano, che lasciano ben trasparire l’amore del giovane cantautore per artisti del calibro di Johnny Cash (pensiamo alla cadenzata, eppure energica, “Simple Things” o alla resa magnifica del tradizionale “Worried Man”) o per il country. In questa canzone dalle placide note, invece, il nume tutelare sembra essere Bob Dylan che aleggia in versi ispirati e magnetici.

3. Rewind
2006, da “These Streets”

Sul gradino più basso del podio si piazza questo brano tratto dal disco d’esordio che mantiene inalterata, a distanza di 16 anni, tutta la sua bellezza e la sua grazia, grazie anche al tormento interiore dell’autore che inebria il tutto, conferendo gran spessore alla vicenda evocata.

2. Candy
2009, da “Sunny Side Up”

E in tema di canzoni d’amore, come non collocare così in alto un brano iconico come “Candy”? Da quando fu pubblicata era chiara l’impressione che Nutini avesse compiuto il tanto agognato salto di qualità , puntando su un’immediatezza della proposta, che però non andasse a scapito della qualità . Il risultato è una vibrante canzone pop-rock, che ha nell’intensità  la sua caratteristica peculiare, culminata in un incandescente finale in crescendo. (Sarà  solo una suggestione, ma in quegli ultimi versi quasi gridati ci sento persino echi di Micheal Stipe!)

1. Iron Sky
2014, da “Caustic Love”

In cima alla nostra classifica si va a piazzare questo brano che non assomiglia a nessun altro fra quelli prima proposti, e che rimarrà  pietra di paragone per eventuali successi futuri. Non ho remore a confermare quanto accennato nell’introduzione riguardo il nuovo disco – il quale contiene episodi ragguardevoli in quanto a temi musicali -, ma l’asticella era già  stata posta all’altezza di “Iron Sky”, che si delinea in territori psichedelici dopo averci immerso in magnifiche atmosfere retrò, tra blues e r’n’b, in una performance da pelle d’oca.

Credit Foto: Shamil Tanna