Kate “Babyshakes” Dillon è la frontwoman e titolare del progetto Full Flower Moon Band. Componente della band di Gabriella Cohen, la Dillon ha partecipato al tour negli USA e in Europa, dal 2015 al 2019, sperimentando “gli alti più incredibili dell’essere nel settore…l’oscurità  intorno a noi. Il trambusto senza fine: folle estreme, isolamento, dipendenza e stress“.

In questo periodo sono state scritte le nove tracce di “Diesel Forever”, un album che ha avuto in Luke Hanson (batteria), Christian Driscoll (chitarra), Caleb Widener (chitarra) e Drew Heijden (basso) i musicisti che hanno collaborato con l’artista di Brisbane, una band che è nata con questo album.

“Diesel Forever” non è però l’unico album della Dillon.
“Chinatown” è reperibile e ascoltabile su Bandcamp, sono 14 brani raccolti nell’album pubblicato nel 2017.

Già  dal titolo e dalle prime due canzoni s’intuisce che “Diesel Forever” è una sorta di road-movie che si snoda tra i solchi di un vinile.
Il primo verso di “Highway”, il brano di apertura, ci introduce nello spirito dell’album:” I’m on the Highway, I’m in control, I’m in a sweet place, with rock and roll“.
E se l’introduzione non fosse chiara la successiva “NY – LA” non lascia dubbi: il brano è stato scelto come primo singolo, già  conosciuto dai fan per essere uno dei cavalli di battaglia nei live, è una sorta di diario di viaggio, città  dopo città , con un verso iniziale da che lascia poco spazio alle metafore :”Da New York a L.A, nessuna fermata nel mezzo, tu porta la cocaina, io porterò lo speed“.
Non male vero?

La scrittura della Dillon è semplice ma allo stesso tempo carica di energia: brani come “High Together” e “You Know The Mayor” non hanno neppure un chorus ma i riff di chitarra sono potenti e profondi. Se drugs and rock and roll li abbiamo già  celebrati in apertura, “Power” è l’inno allo stereotipo del sesso facile, senza inibizioni con quel “Power, action, take my body home. Take it, passion, I’m like oh my god” che chiede solo di essere urlato a tutta voce sotto il palco. Le tre chitarre si esaltano in “Hurt Nobody” mentre “Waiting For My Car” ci trascina con il suo ritmo incalzante, brano ipnotico con un basso accattivante a menar le danze.

La sorpresa che non ti aspetti è nella conclusiva “Take Love”, un brano che inesorabilmente ci porta nelle atmosfere di un disco dei Mazzy Star con la Dillon che veste perfettamente i panni di Hope Sandoval.

Non saremo sulla Route 66 ma anche la Outback Way australiana ha i suoi splendidi paesaggi: questo album dei FFMB ha reso il nostro viaggio davvero speciale.