Prima prova da solista per il musicista di York, batterista di lungo corso degli Shed Seven. L’esperto musicista dimostra di non limitarsi a cavarsela molto bene con piatti e tamburi, ma di essere un artista a tutto tondo, capace di scrivere melodie impeccabili, di cantarle con una buona espressività  e di realizzare canzoni che certamente non hanno nell’innovazione il proprio punto di forza, ma che scorrono via molto piacevolmente.

La musica di Alan è senza tempo, nel senso positivo dell’espressione, ovvero rimanda alla tradizione di qualche decennio fa, nello specifico, degli anni 70, ma suona fresca e vivace e per nulla stantia. Il merito è anche di arrangiamenti vivaci e a fuoco, che rendono le canzoni tanto compatte quanto dinamiche. Archi, tastiere e seconde voci concorrono a realizzare un lavoro colorato e sufficientemente vario, in grado di infondere molta positività  a chi lo ascolta.

35 minuti validi dal primo all’ultimo, e anche molto adatti a questo strano autunno dai ritmi controllati ma che ci continua a regalare tanti momenti con una bella luce.

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Alan Leach: Bandcamp