Una graditissima sorpresa la scoperta di questo artista veneto e finalmente la possibilità  di esprimere l’entusiasmo per un progetto che potrebbe avere un respiro internazionale (il provincialismo di molto “indie” italiano sembra sia un male endemico) e che non ripete i soliti stilemi.

Nulla contro chi propone con mestiere e qualità  suoni del passato, ma resta il fatto che l’artista che si presenta sotto lo pseudonimo Bisciu o HellBiusciu presenta una commistione di diversi generi e lo fa in maniera davvero convincente, non rimandando come troppo spesso qui in Italia a sonorità  che ricordano/si riallacciano per forza a certo h.ard rock o a certo alternative anni ’90.

Dopo aver esordito nel 2020 con “Bowing Down to Her”, facendo già  innamorare di sè gli ascoltatori più attenti e curiosi, torna con il nuovo “Rags”, confermando le ottime impressioni dell’esordio. In molti hanno sottolineato, e a ragione, come il seguito del debutto abbia rappresentato un’evoluzione nell’approccio e nei suoni, senza riproporre la medesima formula.

Se è vero che in “Rags” molte intuizioni sono organizzate in maniera più coerente e più ancorate alla forma canzone, mi preme sottolineare come nel debutto la natura più ondivaga, oscura e conturbante dei suoni fosse un suo punto di forza e non una mancanza di messa “a fuoco” o un difetto in dispersività  .

Le soluzioni sonore sono un riuscito ed affascinante melting pop di idiomi (italiano ed inglese anche nello stesso pezzo) e di suoni, per un viaggio tra psichedelia , shoegaze e rimembranze di indie italico passato stile CSI, Il Grande Omi, Marlene Kuntz, con frequente ed intelligente utilizzo anche di un’elettronica memore dei Depeche Mode più oscuri.

Consiglio l’acquisto del vinile per chi ama l’oggetto fisico, altrimenti vi invito a seguire il Bisciu nelle piattaforme di streaming (non è stata prevista l’uscita in CD).