Credit: Paul Hudson (CC BY 2.0)

Stiamo seguendo ormai da alcuni anni la bravissima Skullcrusher: la musicista nativa dello stato di New York si era trasferita in California qualche anno fa per l’università e da allora ha deciso di rimanere lì, dove ha iniziato anche la sua carriera.

Dopo i due primi deliziosi EP, “Skullcrusher” (2020) e “Storm In Summer” (2021), Helen Ballentine lo scorso novembre, via Secretly Canadian, ha realizzato anche la sua prima prova sulla lunga distanza, “Quiet The Room“, e finalmente è arrivata nel vecchio continente a presentarlo.

Stasera ci troviamo al Komedia di Brighton per una delle sue date nel Regno Unito: la pur non enorme sala del locale situato nel centro della città è nel frattempo andata sold-out a dimostrazione dell’interesse verso la musicista statunitense.

Quando entriamo Skullcrusher, oggi accompagnata da un pianista, ha appena iniziato a suonare: l’atmosfera è sin da subito molto delicata, come dimostra la rilassata title-track del suo album, “Quiet The Room”.

Non è meno bella la successiva “Pass Through Me”, la cui protagonista è la chitarra acustica di Helen: per il resto ci pensa tutto la sua voce ed è davvero tanto perché le armonie che sa disegnare sembrano volerci portare in cielo e quei pochi effetti che usa, aggiungono una sensazione davvero angelica.

“Places/Plans”, unico estratto di oggi dal suo primo omonimo EP, non puo’ ovviamente mancare nella setlist e il perfetto mix tra chitarra e piano crea atmosfere folk speciali e dalla rara bellezza, seppur semplici e molto morbide.

Altre sensazioni meravigliose arrivano anche in “It’s Like A Secret”, dove l’intimità e le armonie puntano dritte al cuore dei numerosi presenti, dimostrando come la musica della Ballentine sappia emozionare in profondità.

Dopo un nuovo pezzo ancora senza titolo, anch’esso molto gentile e pieno di fragili arpeggi, è “Lullaby In February” a chiudere la serata: il suo minimalismo però non fa altro che portare altra dolcezza ed emozioni.

Con il suo folk delicato e senza troppi fronzoli e con la sua bellissima voce, Skullcrusher in appena quarantacinque minuti ha saputo portare al pubblico inglese grandissime sensazioni di intimità e di purezza, scaldandoci con grande classe dal freddo della sera e del mare.