E’ un velo di pacata tristezza quello che ammanta i brani di “How Do You Find Your Way In The Dark” terzo album di Cleo T. poliedrica musicista francese che ha vissuto diverso tempo in Italia.

Credit: Le Turk Photographies

Prodotto da Alex Somers (Jonsi & Alex, Sigur Ros) il disco è un epico viaggio tra solitudini e incontri, sublimato da quelle atmosfere rarefatte che Somers sa creare così bene. “La Divina Commedia” di Dante ha ispirato il titolo, un forte invito ad essere curiosi e a trovare da soli una via d’uscita.

Elettronica minimale ma ricca d’atmosfera fa da sfondo alla voce eterea e innocente di Cleo T. perfezionata con l’aiuto di una cantante lirica, che ha permesso alla musicista francese di lavorare su precisione ed estensione vocale. I toni alti e falsetto delicato di “The Moment It All Began” sono il lato meno sperimentale di “How Do You Find Your Way In The Dark” che è e resta un album riflessivo, incline a slanci emotivi e incredibilmente intenso. Valentin Mussou (violoncello, sintetizzatori) fa il resto creando attorno a Cleo T. un mondo sognante e animato.

Succede ad esempio in “Be Good” dove la voce diventa un vero e proprio strumento utilizzato molto bene nell’economia della canzone. La fuga di Cleo T. verso la campagna lontano dalla pazza folla è indubbiamente centrale in brani come “Fireflies”, “Wild At Heart” e “Wherever You Are” che evocano perfettamente lo stato di malinconia e languore che rende quest’album interessante e complesso. Una vittoria quella della musicista francese dunque che registrando in piena pandemia e appena diventata madre è riuscita a destreggiarsi tra paure e insicurezze trovando la pace e l’armonia.