Un disco interessante nelle intenzioni ma quasi insostenibile nella sua forma finale. Questo è “Ignore Grief”, il tredicesimo album degli Xiu Xiu. Un lavoro cupo, oscuro e deprimente, frutto degli incubi più angoscianti dei suoi tre autori e interpreti: Jamie Stewart, Angela Seo e la new entry della formazione californiana, ovvero il batterista David Kendrick (ex membro dei Devo e collaboratore degli Sparks).

Credit: Cody Cloud

Nulla di male nella sperimentazione più estrema e coraggiosa. D’altronde, stiamo parlando di un disco degli Xiu Xiu: cosa mai ci saremmo potuti aspettare? Riuscire ad arrivare alla fine di questi quarantadue minuti di pura inquietudine, dominati da rumori tetri, sussurri misteriosi e totale assenza di luce, è stata però un’impresa durissima. Una tortura sonora per ferire gli ascoltatori e tramortirli con i colpi dell’industrial più dark, avanguardistico e fragoroso.

Le influenze di Einstürzende Neubauten e Scott Walker sono a dir poco evidenti, ma gli Xiu Xiu non si limitano di certo a seguire le orme dei maestri. Lo sforzo creativo in “Ignore Grief” è importante e, a tratti, riesce persino a mettere in ombra l’impenetrabilità di un album di difficilissimo ascolto.

La scelta di strumenti insoliti, l’estrema attenzione ai dettagli sonori e l’ottimo lavoro svolto da David Kendrick per quanto riguarda l’aspetto ritmico sono le tre principali qualità di un’opera di pura atmosfera, dal gusto quasi cinematografico, che fonde con successo l’industrial, il noise, la musica concreta e la classica moderna.

Ascoltatela una volta e non ve ne pentirete. Una volta sola, però: perseverare potrebbe portarvi al suicidio. Un’esagerazione? Può darsi. Sta di fatto che questo è senza dubbio il full-length più faticoso, tenebroso e indecifrabile mai pubblicato dagli Xiu Xiu. Jamie Stewart e compagni ci hanno appena regalato la perfetta colonna sonora per le nostre tormentate esistenze in balia delle ossessioni, delle paure e degli orrori della vita di tutti i giorni. La scelta sta a voi: seguire la band americana in questo tremendo viaggio all’inferno oppure “ignorare il dolore”, come ci suggerisce il titolo dell’album?