E se avesimo trovato il disco pop perfetto? E, cosa ancora più incredibile, se vi dicessi che viene dall’Austria? Ebbene si. I Crush sono un quintetto che viene da Vienna e con un pugno di brani irresistibili hanno conquistato il nostro cuoricino pop.

Andando sulla loro pagina Bandcamp troveremmo le loro coordinate musicali già espresse, visto che loro stessi citano Kate Bush, Blondie, ABBA e Fleetwood Mac come ascolti fondamentali. Ma come sempre un conto è citare le influenze, un conto è scrivere brani pop irresistibili e coinvolgenti. Beh, questa è la missione dei nostri austriaci e la portano a casa in gloria.

L’idea di base è quella di riportarci a un periodo musicale che sta tra i ’70 e gli ’80 (ma pure chitarre che paiono uscire dal britpop più easy) e, possibilmente, farlo in modo solare, gioioso e travolgente. E così avanti tutta con corettoni e melodie che arrivano subito a destinazione fin dal primo ascolto. Chitarrine zuccherose, synth radiosi e via che si vola tra una “Great Unknow” che pare uscire dalla penna di un Robert Smith vestito finalmente di bianco, una “Monsters” che dipinge gli ABBA in pieno trip anni ’80 o la micidiale “The Rush” che si candida a brano dell’anno, incalzante ed esaltante, pronta per finire in un film di John Hughes.

Certo se avete problemi di diabete il tasso zuccheroso del disco potrebbe mettervi KO, ma ditemi voi come si fa a non voler andare in overdose di glucosio di fronte alla mobidezza del ritornello di “Where Flowers Grow”, che mi manda in estasi, con quella sensibilità quasi anni ’60.

Lo dico e lo ripeto, qui siamo in zona album pop dell’anno.

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