Non è certo una novità collaborare con altri artisti per Paul Simonon, storico bassista dei Clash, che ama molto circondarsi di menti affini nei progetti a cui partecipa o in cui viene coinvolto (The Good The Bad & The Queen giusto per citare uno dei più famosi). Quest’album è nato in modo diverso, durante uno dei tanti lockdown passato da Simonon in un piccolo villaggio di pescatori sull’isola di Maiorca, dove sono stati concepiti alcuni di questi brani.

Credit: Dan Donovan

Tornato a Londra, dopo diciotto mesi di permanenza maiorchina complice la pandemia, Simonon ha contattato Galen Ayers, figlia di Kevin Ayers dei Soft Machine e musicista dotata di una voce roca ed espressiva, per completare quelle canzoni e scriverne di nuove. Il risultato è “Can We Do Tomorrow Another Day?” a nome Galen & Paul prodotto da Tony Visconti, suonato da una band di tutto rispetto: Simon Tong (The Verve), Sebastian Rochford (Polar Bear, David Byrne, Patti Smith) Dan Donovan (Big Audio Dynamite) e Damon Albarn che si è occupato di melodie e armonizzazioni.

Visti i nomi coinvolti difficile sbagliare e la coppia Ayers – Simonon funziona più che bene. Dieci brani, diversi duetti ben arrangiati cantati in inglese e spagnolo, le voci si trovano a meraviglia tra leggerezza – la tromba di “Lonely Town” con tanto di “cha cha cha” finale, Londra di sabato sera evocata in “It’s Another Night” – l’intensità di “Hacia Arriba” ballata che punta su basso, tastiere e batteria, la gotica “Room at the Top” omaggio a Del Shannon, il tono tex – mex di “No Es Necesario”.

Divertimento a piene mani nell’ironica “I’ve Never Had A Good Time … In Paris” (ma chissà come la prenderanno i francesi e se Galen & Paul avranno il coraggio di suonarla a La Maroquinerie a giugno). “The Lighthouse Waltz” è uno dei brani più particolari, ballata decisamente riflessiva e in buona parte minimale con aspirazioni ben più alte – quasi orchestrali – per raccontare la storia di un guardiano del faro solitario. Il basso reggae di “Esmeralda”, il folk di “Mi Camino” e “A Sea Shanty” piratesca quanto mai chiudono trentasette minuti semplici ma coinvolgenti che si ascoltano con piacere.