Lo scorso gennaio James Yorkston era tornato, via Domino, con un nuovo bellissimo LP, “The White Great Sea Eagle“: il disco lo ha visto collaborare per la seconda volta con The Second Hand Orchestra.

Il musicista scozzese aveva già lavorato con il collettivo svedese per l’album precente, “The Wide, Wide River”, uscito nel 2021, ma non c’era stata intezione di proseguire il progetto: Yorkston, dopo aver scritto alcune canzoni per il nuovo disco, passando dalla chitarra al piano, ha contattato Karl-Jonas Winqvist, leader della band svedese, e da lì la nuova fatica ha iniziato a prendere forma, coinvolgendo poi anche un’altra musicista proveniente dal paese nordeuropeo, Nina Persson, storica fronwoman dei Cardigans.

Il risultato è stato assolutamente straordinario e, quando abbiamo saputo che James e Nina sarebbero passati dal nostro paese per alcune date, non abbiamo potuto che raggiungere Pesaro per vederli suonare dal vivo.

Questa sera il Circolo Mengaroni, da sempre molto attivo con i live sia nazionali che internazionali, inaugura un bellissmo giardino, situato proprio dietro alla sede del club, per una serie di concerti in collaborazione con i Bagni Elsa di Fano e con il comune di Pesaro: ovviamente questa iniziativa non puo’ che farci piacere e a questa prima la risposta del pubblico marchigiano è decisamente buona sia a livello numerico che di interesse.

Come dicevamo ci troviamo in un giardino piuttosto ampio e con un numero di persone piuttosto elevato, ma nonostante questo l’intimità della proposta di Yorkston e della Persson non ne perde nulla.

Dopo il reading dello scozzese, che presentava il suo recente libro, “The Book Of The Gaels”, uscito nel settembre dello scorso anno, alle nove e mezza in punto ecco arrivare sul palco i due attesissimi protagonisti della serata.

Ad aprire il live-show è l’unico brano inedito in setlist, “With Me With You”, suonato comunque parecchie volte durante i concerti degli ultimi mesi: Nina si prende cura dei main vocals, mentre James si occupa di suonare il piano, ma – come spesso accadrà stasera – le loro voci andranno poi ad armonizzare con estrema naturalezza, mentre l’intimità la fa da padrona, nonostante – come dicevamo prima – con un ambiente così largo ci fosse il rischio che venisse dispersa. Immediatamente la delicatezza della canzone conquista il pubblico marchigiano e riempie i cuori dei numerosi presenti con la sua sensibilità.

A seguire “A Sweetness In You”, in cui Yorkston si occupa dei man vocals, una canzone che lo scozzese ha dedicato al compianto e amatissimo Scott Hutchison, frontman dei Frightened Rabbit, tragicamente scomparso cinque anni fa nelle acque del Firth Of Forth a Edimburgo: le emozioni sono da pelle d’oca e ovviamente il pensiero dei tanti presenti non puo’ che andare anche ad Andrea Guagneli, batterista dei Brothers In Law e figlio di Pesaro, che purtroppo se n’è andato a febbraio 2020 appena prima dell’arrivo della pandemia.

Non manca la magia anche in “Peter Paulo Van Der Heyden” con quel suo ritmo saltellante e quelle sue atmosfere folk piene di nostalgia e dai toni quasi cinematografici che sembrano volerci portare per qualche istante indietro di alcuni decenni.

La dolcezza piena di malinconia di “Struggle” passa dalla voce della Persson, mentre Yorkston si fa valere alla chitarra acustica con arpeggi gentili e aggiungendo perfette armoie: l’intensità emotiva nel frattempo continua ad aumentare.

Anche “The Heavy Lyric Police” ha un non so che di nostalgico, ma ciò che più colpisce sono i suoi sentimenti soft, ma assolutamente confortanti, impreziositi dalle solite ottime armonie dei due protagonisti.

Il mainset si chiude con “The Harmony”, triste quanto intima: un vero trionfo della bellezza della musica di Yorkston e della Persson.

C’è ancora il tempo per un encore di un paio di canzoni, l’ultima delle quali, “Hold Out For Love”, parla dell’amore e riesce a trascinare il pubblico marchigiano in un sincero e continuo handclapping.

Mentre James e Nina passano parecchio tempo scambiando chiacchiere con i fan e facendosi fotografare con loro, noi ripensiamo alla bellezza emotiva che questo show dai toni folk ha saputo regalare oggi: sebbene ovviamente si noti la mancanza della Second Hand Orchestra, anche in questa versione acustica lo scozzese e la svedese hanno saputo esprimersi ai massimi livelli, lasciando un segno importante nel cuore di chiunque fosse presente.