Dieci anni di silenzio discografico e poi, quasi all’improvviso, prorompe il consueto delirio sonico da casse rimaste mute per troppo tempo. È un piccolo ma grande evento noise questo “3+5”, nuovo album dei veterani Melt-Banana che, in questa insopportabilmente calda estate del 2024, interrompono una lunga parentesi di pausa creativa iniziata nell’ormai lontano 2013, anno in cui venne pubblicato il precedente full-length intitolato “Fetch”.

Credit: Bandcamp

Alla cantante Yasuko Onuki e al chitarrista Ichiro Agata bastano appena ventiquattro minuti per dar vita a un universo sonoro di pura follia dove nulla sembra al posto giusto eppure, per qualche strana magia, tutto scivola via in scioltezza. Pare un’assurdità ma, in questo contesto, qualsiasi insensatezza può avere valore: i Melt-Banana sono maestri nell’arte di trasformare il rumore più atroce, turpe e brutale in un sound a suo modo esuberante, divertente e, perché no, anche perversamente orecchiabile.

La cacofonia che è alla base delle nove tracce di “3+5” non risulta mai fastidiosa perché il duo sa come sfruttarla a dovere. È come se il caos si trasformasse in un altro strumento a disposizione della band che, con originalità ma senza più la freschezza dei bei tempi andati, si sbizzarrisce in questo breve, folle collage musicale in cui il punk più abrasivo si mischia a un progressive futuristico tendente al math, il noise si mescola all’hyperpop e il grindcore si fa colorato grazie agli squarci melodici aperti dalla voce potente ed estremamente stridula di Yasuko O.

Tra ritmi forsennati, fragorosi inserti elettronici e la consueta verve sperimentale, “3+5” colpisce nel segno come una scheggia impazzita che va a conficcarsi sulla superficie di un muro di suono che, seppur composto da materiali eterogenei, sa essere non solo impenetrabile, ma anche mostrare un’inaspettata armonia, legata più che altro all’ormai personalissimo e riconoscibilissimo stile dei Melt-Banana. È un piacere ritrovarli così in forma!