Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto
PRIMAL SCREAM – “Come Ahead”
[BMG]
indie-rock
Bobby Gillespie parla così del nuovo album: “Sono molto eccitato per questo album, come lo sareste voi al momento di fare il vostro primo disco. Se ci fosse un tema generale per Come Ahead sarebbe quello del conflitto, sia interiore che esteriore. C’è anche un filo di compassione che attraversa l’album. Il titolo è un termine glasvegese. Se qualcuno minaccia di fare a pugni con te, tu dici: “Vieni avanti!”. È un’espressione che ricorda lo spirito indomito dei Glaswegian, e l’album stesso condivide questo atteggiamento aggressivo e sicuro. Lassù hanno una parola per questo, Come Ahead è anche un titolo piuttosto sfacciato“.
THE BODY “The Crying Out of Things”
[Thrill Jockey]
industrial-noise
Le note stampa ci dicono che questo disco è il culmine di tutto ciò che i The Body hanno fatto in precedenza, evidenziando la loro maestria nel creare musica dinamica e monumentale che si spinge verso l’inconfondibile suono dell’oblio. Fin dalle origini della band, incorporare metodi non ortodossi per ottenere un’atmosfera opprimente è stato essenziale per la loro alchimia. Cori completi, campioni sonori inaspettati, linee di fiati ispirate agli anni ’70, ritmi di batteria dub e diverse esibizioni di ospiti hanno costellato il loro repertorio vario ed eclettico, il cui filo conduttore è una complessa rete di distorsione e rumore.
WESTFALIA – “Odds and Ends”
[Sputnik Music Group / Altafonte]
indie-rock
Questo lavoro discografico segna un punto di svolta rispetto al passato del gruppo, all’insegna di un’evoluzione sonora definita emblematicamente come trip-rock, un nuovo stile che unisce l’esplosività tipica dei wall of sound chitarristici ai ritmi incalzanti dell’elettronica, riassumendo in un mix incendiario la potenza viscerale di band quali Idles, Battles e Nine Inch Nails.
ROBIN GUTHRIE – “Astoria EP”
[Soleil Après Minuit]
dream-pop
Dopo “Atlas”, pubblicato quest’estate, il leggendario cantautore scozzese Robin Guthrie torna con il nuovo EP “Astoria”: quattro accattivanti brani strumentali che trovano ispirazione dai suoi viaggi post-pandemia, prodotti nel suo studio in Bretagna. Guthrie accompagna l’ascoltatore in un viaggio pacifico e contemplativo di strumentali sognanti e d’atmosfera. “Il mio EP ‘Astoria’ riprende il cammino che avevo intrapreso con ‘Atlas’: la conclusione di un viaggio, come l’arrivo a una destinazione lontana. Mi piace la continuità e il formato dell’EP mi permette di esprimere queste idee in forma episodica“, afferma lo steso Robin Guthrie.
FITNESS FOREVER – “Amore e Salute”
[Elefant Records]
indie-pop
“Amore e Salute”, lungi dall’essere un esercizio di nostalgia, ricrea musicalmente le atmosfere che circondavano personaggi musicali come Bongusto, Iglesias, Califano, Gainsbourg e ricorda le storie di alcuni di loro. Non c’è modo di parlare di questo album se non ripercorrendo le canzoni che giocano con il funk, il jazz e la disco music da infinite prospettive. Con la collaborazione di Calcutta, Peppino Di Capri, Alan Sorrenti e Luciano Angeleri, questo nuovo album è un diario di viaggio di suoni, stili, arrangiamenti e, soprattutto, storie.
JESSE THE FACCIO – “dei giorni liberi, del tempo perso”
[Dischi Sotterranei]
indie-pop
L’album prende le mosse da una storia d’amore, quella tra Jesse e la Musica. La sua musica ma anche la Musica con la M maiuscola. Il lavoro è stato scritto, composto, arrangiato, prodotto e registrato tra il 2021 e il 2024, periodo in cui Jesse ha cambiato molto del suo modo di vivere, non solo come artista ma anche e soprattutto come persona: nuovi lavori, nuove case, storie, persone. La solitudine, l’amore verso se stesso e verso gli altri, la ricerca della stabilità, la normalità. Una lunga, movimentata e intensa fase della sua vita ha fatto da sfondo alla nascita di “dei giorni liberi, del tempo perso”.
GLOK – “Alliance”
[Bytes]
alternative, shoegaze, elettronica
Andy Bell ha molte cose per la testa, non solo i Ride che hanno pubblicato un nuovo album, “Interplay” e forse la reunion degli Oasis che lo potrebbe vedere protagonista in formazione, ma, nel frattempo, ha appena pubblicato un nuovo album con il suo alias elettronico GLOK. “Alliance” vede Bell collaborare ancora con il produttore Timothy Clerkin.
Non abbiamo discusso molto sulla direzione da prendere. In quel periodo stavo vivendo un periodo piuttosto creativo, mi sembrava che fare musica mi mantenesse sano di mente, ma se ci ripenso, in realtà mi stava facendo impazzire di più, solo in modo diverso.
CLAIRE ROUSAY – “The Bloody Lady”
[Thrill Jockey]
alternative, songwriting
Claire Rousay realizza una colonna rivisitata di “The Bloody Lady”, cartoon dalle tinte horror realizzato dal disegnatore slovacco Viktor Kubal nel 1981.
GO DUGONG & WASHE’ – “Madre”
[42 Records/Tempesta]
elettronica
“Madre”, disco che sancisce la collaborazione tra il produttore italiano Go Dugong e il produttore venezuelano Washè, è un omaggio allo splendore della natura, trasmesso attraverso il linguaggio universale della musica. L’album esplora tre fasi del risveglio: dissonanza, sfida e simbiosi, che simboleggiano l’arduo percorso per raggiungere l’unità con la natura. Ogni tappa è caratterizzata da contrasti e caratteristiche uniche, che ci invitano ad un viaggio nell’ignoto.
SUN ATOMS – “Everything Forever”
[Little Cloud Records]
indie-rock
Il gruppo psichedelico di Portland Sun Atoms presenta il suo secondo album “Everything Forever”, in uscita l’8 novembre via Little Cloud Records. Realizzato con meticolosa energia cosmica, il loro magnum opus vede la partecipazione di Isaac Brock dei Modest Mouse, Jasno Swarez dei The Vandelles e Lauren Andino dei Tremours, tra gli altri.
ANTONIO PALUMBO – “Che cosa dicono le canzoni”
[autoproduzione]
indie-pop
Antonio racconta: «Ho iniziato a scrivere questi brani per vedere se ero ancora capace di farlo. Era un periodo in cui mi sembrava di non capire più la musica. Per qualche mese ho affittato uno studio in cui il cellulare non prendeva. Ogni volta che passavo delle ore lì dentro era un po’ come tornare nella mia cameretta da adolescente. Un loop di batteria, un giro di chitarra, un synth: ho usato gli approcci più diversi, come un gioco. Lentamente le canzoni sono affiorate, per la prima volta tutte in italiano. Raccontano della mancanza, dei compromessi, della noia e della fatica dell’età adulta. Della continua ricerca di un senso. E di una possibile risposta a tutte le domande, che sta nell’amore, nelle relazioni con gli altri“.
THANK – “I Have A Physical Body That Can Be Harmed”
[Big Scary Monsters]
indie-rock
Le note stampa lo descrivono come un disco sfacciato e satirico, che combina la cruda ferocia dei primi lavori della band con gli ambiziosi arrangiamenti e le sperimentazioni elettroniche della loro produzione più recente. Il risultato finale combina l’hardware techno, il drumming ispirato della jungle, il bombardamento del synth-pop e l’aggressività spartana dell’anarco-punk.
EMMA NOLDE – “NUOVOSPAZIOTEMPO”
[Carosello Records]
indie-pop
Emma descrive così il disco: “Il titolo è interstellare, ma io parlo di un tempo quotidiano. In questo contrasto, catturo la natura di un momento storico in cui non esistono solo la terra e il cielo, ma anche Google Earth e iCloud. Un contrasto in cui risiede la chiave del nostro essere umani e che ci porta, su un piano più collettivo, a un NUOVOSPAZIOTEMPO. È il racconto di un quotidiano comune, ma nel quale mi sposto avanti e indietro, nel futuro e nel passato, in ordine sparso. Parlo del mio personalissimo spaziotempo, della mia famiglia e della mia vita, ma che travolta dai ritmi e dall’alta velocità con cui viviamo le cose oggi prende i tratti di un’esperienza collettiva, diventa simile alla vita altrui, un nuovo tempo per tutti in cui vivere tanto tra gli algoritmi che nella vita reale.“
BUBBLEGUM LEMONADE – “Lawrence of Suburbia”
[Matinee Recordings]
indie-rock
L’attesissimo sesto album dei prolifici eroi scozzesi dell’indiepop Bubblegum Lemonade si intitola “Lawrence of Suburbia” e dimostra come la band abbia fatto un passo avanti sia nel songwriting che nella performance, pur mantenendo la loro consolidata sensibilità pop. Combinando canzoni jangly e psichedeliche, condite con i deliziosi cori di Sandra degli scozzesi Strawberry Whiplash, la raccolta è strutturata con cura ed è un ottimo ascolto dall’inizio alla fine.
BRYAN’S MAGIC TEARS – “Smoke and Mirrors”
[Born Bad Records]
indie-rock/shoegaze
I Bryan’s Magic Tears sono protagonisti del nuovo movimento indie-rock che sta scuotendo il mercato francese, insieme a band come La Femme hanno scosso la scena transalpina nel corso degli ultimi anni. “Smoke & Mirrors” è il quarto album della band di Benjamin Dupont e Lauriane Petit, qui prodotti da Marc Portheau. Il disco è influenzato dallo shoegaze e dal movimento baggy inglesi dei tardi ’80 e dei primi ’90, con quell’attenzione e classe a cui nel corso degli ultimi decenni di hanno abituato le produzione indipendenti francesi.
AN EARLY BIRD – “Pitchfolk”
[autoproduzione]
indie-pop
Sesto album per An Early Bird: una raccolta di 9 canzoni indie folk dotate di una sensibilità acustica limpidissima, testi espressivi e un cantato che scolpisce delicati inno cinematografici ed epici allo stesso tempo. “Pitchfolk, un ironico riferimento alla nota webzine musicale nata nel 1995, è un gioco di parole tra l’amore per il l’indie folk e l’onere di vivere nel compromesso tra fare arte e adattarsi nell’epoca del pitch: da quello delle playlist e delle sincronizzazioni a quello delle candidature a support act nelle tante e-mail inviate a management e booking agents“, così descrive il disco lo stesso Stefano De Stefano.
BANANAGUN – “Why is the Colour of the Sky?”
[Full Time Hobby]
psichedelia
Un album che, come ci dicono le note stampa, si allontana dalle esplosioni ultra-sciolte di sunshine-pop e afrobeat che definivano il precedenmte album e confonde le acque con una pesante miscela di jazz incendiario e sperimentazione freak-beat. Per prima cosa, il processo creativo della band è stato completamente rivisto. Le canzoni sono state elaborate, scritte e poi registrate in gruppi di due a settimana nell’arco di un mese. Anni ’60, oscurità psych-garage e spiritual jazz…tutto questo è presente nel diasco.
OUR GIRL – “The Good Kind”
[Bella Union]
indie-rock
Registrato ai Rockfield Studios e prodotto dalla leggenda dell’alt-rock John Parish (PJ Harvey, Sparklehorse), da Fern Ford (The Big Moon, Prima Queen) e dalla stessa Soph Nathan, il disco rispecchia la lunga e tortuosa strada che ha condotto il trio al loro secondo disco. Attraverso il processo di realizzazione di “The Good Kind”, Our Girl hanno imparato a fidarsi di loro stessi, a perseverare nel percorso più difficile e a riconoscerlo come l’unico che valga la pena percorrere. Decidere di inseguire il suono che desideravano si è rivelato il momento più potente della loro carriera, “The Good Kind” è il loro lavoro più sicuro, emozionante e pienamente realizzato . Espressione di un ottimismo tormentato l’album esplora i temi della sessualità, delle relazioni, della comunità e della malattia.
SYLVIE KREUSCH – “Comic Trip”
[Sony]
art-pop
Sylvie Kreusch ormai non è più semplicemente etichettabile come l’ex membro di Soldier’s Heart e Warhaus. Con l’album di debutto “Montbray”, la cantante ha trovato la sua identità. Ora è tempo di “Comic Trip” in cui Sylvie è pronta a prenderci per mano con la sua esuberanza pop.