Nuovo progetto per Marco Parente che insieme al musicista e performer Paolo Cattaneo ha dato vita ai nove brani di “Vulcani In Pace” che pur senza andare a formare un vero e proprio concept album si occupano di un tema ricorrente: il cambiamento climatico e le sue conseguenze.

Credit: Jason deCaires Taylor

Canzoni estatiche” e “forme libere di vagare nel caos … finalmente in pace” così Parente prova a descrivere un disco che vede alla coproduzione Ivan Antonio Rossi e Taketo Gohara, Cattaneo a piano, tastiere,  sintetizzatori. L’elettronica incontra testi in cui Parente unisce più mondi, con esiti a volte ritmati (“Fin Qua Tutto Bene”) più spesso raccolti e riflessivi.

È il caso di “King Cuore Vulcano”  musica e parole su una base elettronica intensa e minimale, atmosfera rarefatta che contagia “Credo In Out”. Sognante “La Pace Sopra I Tetti” canzone invernale per eccellenza mentre “Oh Umanità!” sperimenta citando Laurie Anderson e Bartleby.

Sobria e decisa la linea melodica di “Vola Alto” prima della splendida “Lo Spessore Del Muro Di Berlino” che è l’emblema dello stile Vulcani In Pace: musica che appiana i contrasti rispettando forma e sostanza delle canzoni. Nuove sperimentazioni (“Peace”) prima dell’elegante “Amore Accanto” presente nella versione curata da Taketo Gohara e come bonus track.

Una collaborazione riuscita quella tra Parente e Cattaneo impreziosita dalla copertina del disco, opera dello scultore Jason deCaires Taylor (lo stesso di “Ukulele Songs” di Eddie Vedder) famoso per le installazioni sui fondali marini, particolarmente adatta al tema trattato.