Andy Pastalaniec proviene da San Francisco ed è un veterano di quella scena, avendo suonato (o suonando ancora adesso) nei Pink Films, nei Cruel Summer e nei Seablite.
Seguiamo con molto piacere questo suo progetto solista che a fine agosto è arrivato al suo secondo LP, dopo l’omonimo esordio full-length, uscito a novembre 2021, entrambi pubblicati dalla sempre puntuale Slumberland Records.
Registrato dallo stesso musicista statunitense nel suo studio nella periferia della città californiana, il disco, stando alla press-release, ha un tono più rallentato e pazientemente dispiegato in momenti che evidenziano un’evoluzione nella scrittura, nella produzione e nell’arrangiamento delle canzoni.
Iniziamo con le delizie ed ecco subito “The End” che, nonostante il titolo, apre l’album: jangle-pop nostalgico e ricco di calore, di sole e di malinconia dai sapori californiani ’60s, ma allo stesso tempo sembra voler baciare un alt-rock rilassato anni ’90, quasi come volesse inserirsi alla perfezione nel soundtrack di una serie TV della stessa epoca.
Decisamente più veloce la successiva “Why Don’t You Come Out Tonight” che, non è solo più determinata, ma ha più di qualcosa di british e le sue sei corde jangly risentono certamente di influenze smithsiane.
A proposito di influenze provenienti dalla terra di Albione, più avanti troviamo “Negative Monday”, tranquilla e malinconica come da titolo, ma assolutamente ispirata dal periodo brit-pop, sebbene non manchino mai le sensazioni melodiche dai sapori jangly.
“Wandering Song”, invece, mentre ci delizia con le sue chitarre cristalline e con le sue atmosfere molto luminose, non nasconde un approccio che a nostro avviso puo’ essere paragonato agli Oasis; allo stesso modo puo’ essere avvicinata ai fratelli Gallagher anche la conclusiva “Points Of Light”, certamente riflessiva, ma allo stesso tempo con percussioni più agitate rispetto al resto del disco e chitarre più incisive e intense, sebbene la delicatezza non venga mai a mancare.
Un disco molto gradevole che ha senza dubbio numerosi ed evidenti richiami al passato, ma che si lascia ascoltare molto volentieri e ci regala sensazioni melodiche chitarristiche davvero notevoli, oltre a far compiere un nuovo passo avanti a Pastalaniec e al suo progetto.