Steve Wynn è sempre molto impegnato tra The Dream Syndicate e The Baseball Project, ma trova comunque il tempo per alcuni tour solisti, in cui passa spesso anche per l’Italia (noi lo abbiamo visto lo scorso marzo a Parma): il musicista californiano, ma di stanza a NYC a fine agosto ha pubblicato, via Fire Records, anche un nuovo LP a suo nome, “Make It Right”, dopo quattordici anni dal precente.

Il disco è uscito in contemporanea con il suo libro di memorie, “I Wouldn’t Say If It Wasn’t True”, e vede tra i suoi numerosi ospiti gente come Mike Mills (R.E.M.), Vicki Peterson (The Bangles), Chris Schlarb (Psychic Temple), Emil Nikolaisen (Serena Maneesh) e sua moglie Linda Pitmon (The Baseball Project), molti dei quali presenti anche nella sua biografia.
Come racconta lo stesso Steve, le melodie e le parole delle canzoni, sono arrivate in contemporanea con la scrittura del libro e, mentre ha chiesto aiuto a vecchi amici e collaboratori per preparare il suo nuovo LP, altri se ne sono aggiunti durante le registrazioni, aiutandolo anche a “trovare nuova luce“.
“Make It Right” si apre con “Santa Monica”, che vuol essere quasi una dedica alla città in cui è nato, rimanendo comunque legato in qualche modo al suo libro di memorie: forse il pezzo più rock di questo full-length, ha chitarre ispirate e un ritmo elevato ed eccitante.
Subito dopo ecco la title-track “Make It Right”, che spazia invece verso territori country-folk con un ottimo lavoro della pedal-steel, accompagnata da chitarra e piano: il risultato è assolutamente rilassato e piacevole.
Proseguendo incontriamo “What Were You Expecting” che ci porta su paesaggi inaspettatamente più elettrici e allo stesso tempo piuttosto cupi, forse anche troppo.
L’atmosfera tranquilla e notturna della bellissima “Then Again” è poi seguita da “Madly”, disegnata con una chitarra spagnoleggiante davvero gustosa, capace di aggiungere sapori latini a questo brano dai toni emotivi.
“Roosevelt Avenue” chiude questo LP utilizzando un indie-rock lo-fi dai ritmi elevati e dal drumming energico, che lascia uscire un’energia grezza, ma assolutamente gradita.
Con “Make It Right” Steve Wynn dimostra di saper spaziare con una certa agilità su differenti terreni sonori, spingendosi anche al di fuori da ciò che avremmo potuto aspettarci da lui: la sua esperienza e la sua qualità ancora una volta lo aiutano a brillare.