
Oggi il musicista e artista Edvard Graham Lewis, meglio conosciuto per il suo lavoro con i titani del post-punk Wire, torna con un secondo sguardo al suo prossimo album solista, “Alreet?”, in uscita il 24 gennaio via Upp Records.
L’allegro saluto nordorientale del titolo nasconde la tensione e il dramma che si celano in questo album di pop maestoso e sperimentale. Qui troverete ritmi viscerali, elettronica calda e molteplici strati melodici, con parole a volte cantate, a volte parlate. La voce profonda e distintiva di Lewis è maturata in un ricco baritono: portentosa ma immediata, e serve il suo materiale in modo eccezionale.
Dopo l’urgente “Last Scene Of All”, in cui discorsi tratti da “As You Like It” e “The Tempest” di Shakespeare si contrappongono a ritmi incalzanti e a stridori di chitarra, oggi Lewis mostra il suo lato più morbido con l’afoso momento pop dell’album, “Switch”. Il brano parla dello sbocciare di un ottimismo sensuale.
Sebbene Edvard Graham Lewis sia forse meglio conosciuto come bassista/vocalista/liricista dei Wire, il suo lavoro da solista è altrettanto potente. Dal punto di vista lirico rimane uno dei nostri migliori parolieri. Il suo desiderio di ridurre il testo all’essenziale è sapientemente controbilanciato dall’abilità di insinuare doppi o tripli significati nella sua fraseologia. Di conseguenza, “Alreet?” è costellato di versi e distici che catturano la nostra attenzione con ganci e frecciatine inaspettate.
L’album è stato co-prodotto con il cantautore, produttore e musicista svedese Max Lorentz.