
Dieci anni di straordinarie peripezie musicali racchiusi in un sostanzioso cofanetto di tre CD. Il ricordo della leggendaria Ralph Records, etichetta indipendente fondata nel 1972 a San Francisco, torna a vivere nelle sessantatré tracce contenute in “Buy Or Die!”, un ottimo box set prodotto dalla Cherry Red Records per celebrare il brillante esempio di tanti artisti che, nello spazio di due lustri di grande fermento per la scena rock nel suo complesso, ebbero il coraggio di essere realmente “alternativi”.
La Ralph Records nacque per il volere dei Residents, uno dei gruppi più misteriosi e stravaganti di sempre. Consapevole del fatto di non avere alcun appeal commerciale, il collettivo statunitense decise di mettersi in proprio già nei primi anni ’70, quindi poco dopo l’inizio della sua storia, nella speranza di poter dar libero spazio alle proprie fantasie, senza sottostare ai diktat dell’industria discografica. Un raro ed encomiabile esempio di coerenza.
Quattro anni dopo la fondazione della loro piccola label indipendente, nel 1976, i Residents dovettero tuttavia accettare la cruda realtà: le loro produzioni continuavano a non generare profitti. La libertà artistica è certamente un qualcosa di meraviglioso; quando però si esauriscono le risorse necessarie a mantenere in vita il sogno, tutto diventa più faticoso e complesso. Compra o muori, come ben suggerisce il titolo del cofanetto della Cherry Red: se la Ralph Records non avesse ceduto un minimo alle regole del mercato, sarebbe morta senza ombra di dubbio.
Da qui la nascita di una nuova “creatura”, la Cryptic Corporation, e la decisione di trasformare la Ralph Records, fino a quel momento “dominio” esclusivo dei Residents, in una casa discografica a tutto tondo. Il marchio crebbe e divenne quasi subito un’isola felice per i gruppi post-punk e new wave più sperimentali che gravitavano attorno ai locali underground di San Francisco. I primi a firmare furono Snakefinger (pseudonimo dell’artista britannico Philip Charles Lithman), Tuxedomoon, MX-80 Sound e Chrome, tutti portatori sani di idee tanto stravaganti quanto rivoluzionarie.
Tra il 1972 e il 1982, ovvero nei dieci anni percorsi in maniera magistrale da questo ricchissimo cofanetto, la Ralph Records fu la casa di tantissimi pionieri del rock più sperimentale e visionario. Talmente avanti coi tempi da poter essere considerati, ancora oggi, autori e interpreti di una musica così inclassificabile da sembrar provenire da altri mondi (anche quando “mascherata” da pop o ingentilita da dosi massicce di melodia).
Nonostante le innumerevoli caratteristiche che li differenziano, tutti i protagonisti di “Buy Or Die!” furono artefici di un sound oscuro e indecifrabile, difficile da descrivere a parole anche perché, in più di qualche caso, plasmato da strumenti atipici o irriconoscibili, stravolti da tutti quegli effetti analogici e digitali che, in un’epoca ancora “giurassica” per synth e campionatori, dovevano sembrare non solo apparecchi avveniristici, ma anche (se non soprattutto) l’apoteosi dell’assurdità.
Nei tre CD di “Buy Or Die!” passa in rassegna l’evoluzione del miglior avant-rock degli anni ’70. Si passa dal blues rock alieno, multiforme, cattivo e sporco di Residents, Snakefinger e Schwump (nome d’arte di Barry Schwam, storico collaboratore del collettivo), tutti figli “bastardi” di Captain Beefheart, ai primi esperimenti noise degli inglesi Art Bears, talmente intransigenti nel loro desiderio di essere strani e rumorosi da anticipare, in alcuni aspetti, quanto prodotto negli anni ’80 e ’90 dai pionieri del grindcore e dai Melt-Banana (ascoltare “Collapse” e “Rats & Monkeys” per credere). E non finisce qui, perché il box set della Cherry Red Records è così ricco da includere anche i deliri proto-industrial dei Chrome, il punk/noise acido e spigoloso degli MX-80 e la new wave oscura, gotica ed elegante dei Tuxedomoon di “What Use?” e “7 Years”.
A questi tre giganti della scena alternative di San Francisco, storicamente legatissimi all’esempio dei Residents, si aggiungono anche Gary Panter (noto più che altro per la sua carriera da illustratore), il chitarrista Fred Frith (autore di una cover stonatissima e totalmente fuori di testa della celebre “Dancing In The Street” delle Martha and the Vandellas), il duo svizzero Yello (resi immortali dalla loro hit “Oh Yeah”, inclusa anche nella colonna sonora di “Una pazza giornata di vacanza”) e il duo inglese Renaldo And The Loaf che, stando alle parole da me pigramente recuperate dalla loro striminzita pagina su Wikipedia, provarono a replicare il suono dei sintetizzatori manipolando strumenti acustici non accordati o ricorrendo all’innovativa tecnica del tape loop.
“Buy Or Die!” è un vero e proprio scrigno delle meraviglie per tutti gli amanti del rock, del post-punk, della new wave e dell’elettronica nelle loro forme primigenie più sperimentali e avanguardistiche. Un bellissimo omaggio a un manipolo di brillanti innovatori (su tutti, naturalmente, gli imprescindibili Residents, magicamente ancora avvolti nel mistero dopo più di mezzo secolo di onorata carriera) che, per tanti curiosi a digiuno della materia, potrebbe rappresentare un’incredibile sorpresa. Quasi nessuna canzone qui inclusa, infatti, dimostra i tanti anni che ha sul groppone. Un piccolo miracolo di eterna giovinezza che lascia con un po’ di amaro in bocca: quanto sarebbe bello oggi avere in attività non poche, ma tante e tante label coraggiose, sfrontate e indifferenti alle mode come fu alla sua epoca la Ralph Records!