Credit: Ella Mullins, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Con l’azzeccata idea del club capitolino di iniziare presto i live, nell’ambito appunto di una sorta di “rassegna” dal nome di Concerto Presto, la band di Finn Andrews e soci prende il via alle 19:47 dopo un breve supporto di Dario Sansone.

Per promuovere il loro ultimo ottimo album “Asphodels”, la band neozelandese The Veils tocca anche il territorio italiano con tre date, la seconda delle quali fa tappa al Monk di Roma. Noi, di certo, non potevamo mancare.

La sala è piena e i primi quattro brani sono dedicati al nuovo album con Finn al pianoforte per quindici minuti circa di grande atmosfera e intensità nei quali trova spazio ovviamente il riuscitissimo singolo “The Ladder”.

Un Andrews di poche parole imbraccia dunque la chitarra per introdurre la seconda parte della scaletta dove trovano inevitabilmente spazio alcuni brani del loro ricco repertorio tra cui la nostalgica “Swimming With The Crocodiles”, da “Total Depravity” del 2016, la ruvida “Here Come The Dead” e, soprattutto l’allegra “A Birthday Present” tratta dal loro album strepitoso “Nux Vomica”.

La serata è di quelle giuste perché il pubblico sembra assolutamente apprezzare le performance on stage della band e, infatti, sulle note dei “Sit Down by the Fire” prima e “Jesus for the Jugular” dopo, che chiude la prima parte del concerto, gli elogi e i commenti di chi mi sta intorno non mancano di certo.

Prima dello scrociante finale con le note psichedeliche e cupe di “Axolotl” nonchè quelle vertiginose di “Nux Vomica”, Finn ci regala due perle acustiche tratte dall’album d’esordio, la meravigliosa ballad “Lavinia”  e una bellissima versione di “The Time That Left And Never Came Back”.

Alla fine dl live Finn ha raggiunto lo spazio dedicato al merchandising per selfie e autografi su vinili e t-shirt. Gran bella serata.