Secondo album per i MANICAs che dopo l’esordio “Posh Punk“ uscito nel 2022 realizzano un lavoro ancora più ambizioso schierando Robert Wheeler (Pere Ubu) e Carmelo Pipitone (Marta sui Tubi, O.R.K) come collaboratori d’eccezione in nove brani dove il pop alternativo incontra sonorità post – punk.

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Francesco Popup, Andrea Manica e Ricardo Tomba puntano su un sound fuori dagli schemi, pericoloso, che cerca di provocare l’ascoltatore fin dalle prime note di “Bl4ck M4rk3t” acida pop song dai suoni saturi ispirata dall’EP “Today I Laid Down” di Bl4ck M4rket C4art. “Nel Freddo” gioca con influenze new wave tedesche (D.A.F e i Grauzone) ritmi martellanti e indole punk.

L’elettronica prende il sopravvento in “Alice” che trae spunto dall’irruzione della polizia nella sede di Radio Alice a Bologna il 12 marzo del 1977 – con tanto di sample vocale dell’appello a resistere di Valerio Minnella – per dichiarare che la violenza non cambia mai. “Stupefacente” ispirata a “Stelle Nere” una poesia di Primo Levi coi suoi sintetizzatori martellanti è uno dei brani cardine del disco come la title track, elettro – pop trascinante.

Ancora Germania protagonista nella Berlino razionalista evocata in  “Almuqawama” e nella new wave rumorosa e spettrale di “Anneliese Michel”.  Il lato umano dei MANICAs emerge in “Giuliae Valle” racconto di transizione di genere in stile post rock con Robert Wheeler al theremin, quello cantautorale in “Equilibrista” che chiude un disco musicalmente vario, libero, che non lascia indifferenti.