E niente, dopo qualche basso qua e lá, qualche dojo e torneo di troppo, quella che è la migliore serie per famiglie degli ultimi anni ha trovato una conclusione che così esaltante nessuno avrebbe potuto immaginarla. Perfezione e intrattenimento allo stato puro – nel contesto, va da sè.

Le ultime tre puntate poi, sono un concentrato di emozioni e piccoli, continui twist che si urla dall’inizio alla fine. Uno il mio preferito, ma ce ne sono almeno tre da sturbo.
E poi la maniera in cui tutto finalmente torna in totale coerenza con la mission originale del progetto, ossia il punto di vista dello sconfitto che apre un nuovo universo. Insomma, W Johnny Lawrence e, ovviamente, Cobra Kai Never Dies.
La serie andrebbe poi presa come case study di re-branding, in questa era di reboot, spin off, cazzi e mazzi più o meno sterili. Per come mescola retromania e sensibilitá moderna, per come fa coesistere legacy e new generation attraverso la perfetta alchimia tra personaggi vecchi e nuovi, mitologia originaria e nuovi innesti