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I Triathalon – il trio newyorkese composto da Adam Intrator, Chad Chilton e Hunter Jayne – annunciano il loro nuovo album, “Funeral Music”, in uscita il 16 maggio per Lex Records, e lancia “RIP” come antipasto. E che antipasto, possiamo dire noi!

Languida e distorta, suggestiva e straniante, decisamente ipnotica, come se fosse nata tra una folle jam notturna tra Deftones e Pixies, questa “RIP” ha molte angolature da mettere in mostra. Gli anni ’90 certo, lo shoegaze, ma anche quella tastiera sempre presente, delicata, morbida, quasi li per coccolarci nonostante il frastuono, mi fa impazzire. E poi la melodia, accidenti xe c’è la melodia, pur con questo taglio rallentato: la chitarra finale gronda melodia. Bellissima canzone.

“Funeral Music”, il quinto album della band, ha iniziato a prendere forma quando il gruppo ha immaginato cosa si poteva suonare durante i loro funerali. Facendo continuamente riferimento alla frase “suonate questo al mio funerale” durante la scrittura e la registrazione, l’album è diventato una realizzazione di questo concetto.

Adam Intrator dice: “L’obiettivo di ‘RIP’ era quello di dare il via alle sensazioni che si provano ascoltando per la prima volta una canzone rock della fine degli anni ’90 da bambini nella macchina dei genitori sul sedile posteriore e chiedendo di sentirla più forte. ‘RIP’ ha un doppio significato: riguarda sia la morte che la rinascita“.

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