I NoNight sono stati fondati nel 2013 da Justin Russo (The Silent League, Mercury Rev) insieme a Ben Kaplan (Sleep Maps) e dopo due buoni dischi – l’esordio omonimo e “City as A Memory” – pubblicano quello che potrebbe essere il loro lavoro migliore, il più vario e completo.

Affiancati da Jeremy Lloyd – Styles (Pearl And The Beard) e Tess Posner alle voci cesellano tredici brani dal mood vivace e malinconico, ferale, animato, tra ritmi dance e momenti più riflessivi, elettro – pop e synth pop. Sonorità che molto devono ai Depeche Mode di “Violator” certo ma decisamente ben fatte.
Un viaggio al termine della notte quello di J. Russo e B. Kaplan che tra tastiere luccicanti, incalzanti drum machine si destreggiano in ballate elettroniche dal forte istinto melodico come “Are You Out There?” e brani ritmati sulla scia di “Face The Night”, “Take What You Want”, “Lines In The Dark” e “Words Are All We Have”.
J.L. Styles e T. Posner donano nuova intensità alla musica dei NoNight soprattutto in alcuni momenti chiave come “We Never Say Goodbye” (Posner) e il singolo “Picture Romance” (Styles) oltre a quel gioiellino di puro pop elettronico chiamato “Hang Onto A Dream”.
Fanno le ore piccole J. Russo e B. Kaplan, quasi avessero passato buona parte del loro tempo a guidare alla luce dei fari in qualche città americana – New York o Los Angeles – dove l’alba sembra sempre sufficientemente lontana come in “Waves” o “Ice Age”. Un disco sexy e conturbante che affascina tra fluorescenze al neon e immagini rubate a chi non dorme mai.