Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto.

PANDA BEAR – “Sinister Grift”
[Domino]
indie-rock

Il membro degli Animal Collective, ha registrato il nuovo lavoro nel suo studio personale a Lisbona, co-producendolo insieme al compagno di band Josh “Deakin” Dibb. Deakin commenta così il lavoro fatto insieme a Noah Lennox aka Panda Bear:

Lavorare a questo disco è stato come un ritorno sacro e caloroso. Noah e io abbiamo iniziato a registrare musica su cassetta multitraccia nel 1991. 32 anni dopo e lavorando allo stesso modo, due amici soli in una stanza alla ricerca di suoni e sentimenti che ci commuovono, sono molto orgoglioso di ciò che abbiamo creato insieme. “Sinister Grift” sembra il cantautore che conosco da oltre 30 anni, ma sembra anche una sorta di nuovo capitolo per Noah. Non potrei essere più orgoglioso del risultato.

DOVES – “Constellations For The Lonely”
[EMI]
indie-pop-rock

Il nuovo disco, che seguirà di cinque anni il precedente “The Universal Want“, che a sua volta era stato il primo lavoro dopo lunghi 11 anni di attesa, è stato scritto in parte nel 2020 anno di uscita del suo predecessore. Il batterista della band Andy Williams dichiara sul primo singolo:

Guardando la vita di tutti negli ultimi anni, e considerando le notizie del momento, “Renegade” sembra molto più carico in retrospettiva. Volevamo creare un’atmosfera distopica, pensando alla stessa Manchester nel prossimo secolo o giù di lì. Una cosa totalmente immaginaria… “Blade Runner” ambientato nella nostra città natale.

BDRMM – “Microtonic”
[Rock Action]
indie-rock

Il suono caratteristico dei bdrmm non è affatto scomparso, gli inizi più chitarristici della band sono stati un’impronta e un’influenza per molti dei gruppi che stanno avendo successo nel presente, un momento in cui lo shoegaze sta vivendo il suo più forte revival dalla sua nascita negli anni ’80, ma quelle chitarre sono ora incorporate in una tavolozza sonora più ampia, più espansiva e più varia. “Microtonic”, registrato con Alex Greaves, collaboratore di lunga data della band, vede la partecipazione dei Working Men’s Club e di Olivesque dei Nightbus.

ANDY BELL – “Pinball Wanderer”
[Sonic Cathedral]
indie-rock

Bell è stato assistito nell’album di otto tracce anche da Gem Archer, membro degli High Flying Birds, che ha suonato negli Oasis con lui tra il 1999 e il 2009. Si dice che entrambi si riuniranno con Liam e Noel Gallagher sul palco del grande tour di reunion degli Oasis Live ’25 quest’anno. “L’album è partito dalla batteria. Adoro suonare la batteria e Gem è bravissimo a registrarla“, ha detto Bell. “Tutte le melodie e i testi sono nati da lì“. Le note stampa descrivono il disco come un mix di melodie psichedeliche, di groove alla Can via The Stone Roses e di trame sperimentali alla Arthur Russell, perfetto sia per i momenti di ascolto profondo in cuffia che per le piste da ballo più cool e sobrie.

MATILDA MANN – “Roxwell”
[7476]
indie-rock

La Mann dice del disco:

Ogni canzone è come se fosse una parte di me e sono davvero entusiasta che sia finalmente uscito. Esplora vari tipi di amore, l’esperienza di crescere e riflettere sul passato, la lotta per non essere in grado di dare a qualcuno il massimo, rimanere bloccati nel passato e accettare ciò che non si può cambiare. È tutto quello che vorrei dire e anche di più. Alcune canzoni sono state scritte quasi inconsciamente e sono venute alla luce solo quando avevo bisogno di riconoscere veramente i miei sentimenti. È terrificante metterlo al mondo, ma ne sono anche incredibilmente orgogliosa e sono grata a tutti coloro che hanno contribuito a dargli vita.

CONSTANT FOLLOWER – “The Smile You Send Out Returns To You”
[Last Night From Glasgow]
indie-folk

Siamo in territori folk o bedroom-pop dilatato e sognante in questo album di Constant Follower, progetto capitanato da Stephen McAll. Un disco sospeso, gentile e sussurrato e che ci apre un mondo riflessivo e fatto di solitudini e ampie atmosfere.

GIANNUTRI – “Zum”
[Dischi Soviet Studio]
indie-rock

L’album, registrato nella primavera del 2023 presso il Macina Studio di Camposampiero (PD) da Davide Venzo e Woolter, masterizzato da Giulio “Ragno” Favero, è formato da dieci tracce di immediato impatto, ed esplora sonorità nuove rispetto ai lavori precedenti, caratterizzate da un sound più grezzo e rock, meno elaborato ma più tagliente, mantenendo sempre una cura particolare per i testi, che man mano declinano il significato ultimo di “Zum”, una parola immaginaria che evoca il desiderio di intraprendere un percorso virtuoso di miglioramento da una situazione di disagio.

DAVIDE SHORTY – “Nuova Forma”
[ADA Music]
indie-hip hop-soul

Un disco che si muove tra hip hop, soul, jazz e cantautorato. “Nuova Forma” è un viaggio intenso e personale che nasce dalle ceneri di un incendio (nel 2023 un incendio ha costretto Davide a lasciare la sua stanza e il suo studio a Londra) e si trasforma in un’opera che parla di rinnovamento, resistenza e bellezza nell’avversità. Prodotto interamente da Davide Shorty stesso, l’album è un mosaico sonoro che riflette su temi universali come l’amore, la mascolinità tossica, la depressione, la politica e la disillusione. Ogni traccia è un frammento di vita, nata da necessità e ispirata dal vissuto di Davide, che ha saputo trasformare le proprie limitazioni in risorse creative. Ogni brano é un invito a guardarsi dentro ed accogliere le trasformazioni.

THE MEN – “Buyer Beware”
[Fuzz Club]
indie-rock

Decimo disco in studio per il quartetto di New York. Registrato in presa diretta con la collaborazione dell’ingegnere del suono e collaboratore di lunga data della band Travis Harrison “Buyer Beware” esce su Fuzz Club e segue di 2 anni il precedente “New York City” del 2023.

THE CHILLS – “Spring Board: The Early Unrecorded Songs“
[Fire]
indie-rock

Durante gli ultimi anni della sua vita, Phillipps ha voluto risalire alle origini dei Chills, riprendendo in mano la sua collezione di vecchi nastri, molti dei quali incompleti. Ha deciso di dare corpo a questi frammenti di canzoni, dando vita alla loro iterazione finale quasi 40 anni dopo la loro concezione originaria. “Spring Board” non era necessariamente destinato a essere l’ultimo disco dei Chills, ma il destino ha voluto che fosse un ultimo capitolo appropriato, con la benedizione della famiglia e dei compagni di band di Phillipps.

THE RESIDENTS – “Doctor Dark”
[Cherry Red]
indie-rock

L’opera in tre atti è descritta come “un viaggio nel mondo untuoso dell’eutanasia, dell’abuso di droghe e di una malsana ossessione per l’heavy metal“, che ruota attorno a “una coppia di ragazzi heavy metal (Maggot e Mark) e un medico russo insonne (la dottoressa Anastasia Dark)“. Si ispira a un’azione civile infruttuosa del 1990 in cui la band heavy metal Judas Priest fu citata in giudizio dalla famiglia di James Vance, un adolescente che aveva tentato il suicidio con un fucile da caccia dopo aver ascoltato la musica del gruppo, abbinata alla vita del patologo armeno-americano e attivista per l’eutanasia Jack Kevorkian.

OVERSIZE – “Vital Signs”
[Sharptone]
alt-rock

Gli Oversize sono una band alternativa formatasi nel sud-ovest dell’Inghilterra. Pur non rinunciando al loro amore per la musica alternativa degli anni ’90, gli Oversize sono molto poco interessati a rimanere legati al passato dal punto di vista sonoro; la loro esperienza condivisa nello scrivere e nel suonare insieme dal vivo li ha portati a ritagliarsi un proprio spazio all’interno della scena alternativa. Esplorando le dinamiche all’interno della loro musica, le canzoni passano da trame atmosferiche a forti riff fuzzy, ingrandendo e completando la voce personale e spesso venerabile.

PINK TURNS BLUE – “Black Swan”
[Orden Records]
post-punk

Parlando di “Can’t Do Without You”, il singolo, la band dice che è una canzone che parla di un mondo sempre più diviso:

Si spendono sempre più energie per sostenere diverse visioni del mondo ed enfasi politiche. Si tratta di affermare il proprio punto di vista, e l’altra persona è semplicemente sbagliata. È troppo stupido, troppo credulone. Oppure è manipolato dai media, dall’élite, dall’ideologia. Oppure è un razzista, un nazionalista, un sessista che è facile preda delle teorie cospirative e del populismo.
Ma questo non porta a nulla, se non alla rabbia, alla delusione, al blocco. Possiamo vincere davvero solo come squadra. Non dando torto al punto di vista dell’altro, ma disegnando un panorama di obiettivi comuni ed elaborando la soluzione più valida possibile per tutti. Per il benessere abbiamo bisogno di pace e sicurezza. Dobbiamo andare d’accordo
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MIYA FOLICK – “Erotica Veronica”
[Nettwerk Music Group]
indie-rock


“Erotica Veronica” è un ritorno al mondo privato di Miya, dove la sua vivacità ed il suo vigore ribollono sotto i contorni della sua curiosità, rendendola audace ed inquietantemente profonda. E’ il suo colpo da maestro psicosessuale e psicosensuale, un ritratto caleidoscopico di autorealizzazione ed integrazione. Il disco è stato scritto di getto, in un mese e mezzo, dopo un lungo periodo in tour. Determinata a realizzare un album indie-rock diretto, Miya ha usato la chitarra per scrivere la maggior parte dei brani. Dal punto di vista dei testi, si alternano stati d’animo e sentimenti contrastanti, che si incrociano come se Miya stesse tracciando la sua strada attraverso un labirinto di siepi di sé stessa.

MIAMI HORROR – “We Always Had Tomorrow”
[Nettwerk]
elettronica

L’ultimo lavoro dei Miami Horror segna un ritorno alla libertà artistica. Plant, abbracciando le moderne tecniche di campionamento, incorpora influenze disco, soul e persino frammenti di film per creare un’esperienza narrativa coesa. Questo album trascende le singole tracce, offrendo un’odissea sonora che riflette sull’esperienza umana e sul potere duraturo della musica di connetterci tutti.

POLLY PAULUSMA – “Wildfires”
[One Little Indian]
indie-folk

Chiedere agli ascoltatori di entrare in un ascolto di due ore e 19 tracce su sei facciate di vinile è un’impresa ardua, ma la cantautrice di Cambridge Polly Paulusma spera che l’ascoltatore abbia voglia di fare questo viaggio. Con ogni brano preceduto da una poesia di accompagnamento o da una spiegazione parlata – registrata in chiese, grotte, cave e altrove, con tutti i suoni ambientali che ne conseguono – “Wildfires” è un vero e proprio viaggio. Le canzoni di Paulusma riflettono sull’amore, per coloro con cui condividiamo intere vite, per le brevi relazioni, per le persone che perdiamo o anche per gli artisti scomparsi da tempo con cui possiamo ancora connetterci attraverso la loro musica. Contrabbasso, pianoforte e batteria accompagnano il viaggio attraverso l’esplorazione emotiva della cantante, e anche con una tale lunghezza è facile sedersi al suo fianco.

DARKSIDE – “Nothing”
[Matador]
elettronica

“Nothing “è il terzo album di DARKSIDE: nove trasmissioni di spazio negativo, sedute spiritiche telepatiche e improvvisazioni spettrali. Nelle loro prime due reinvenzioni, Nicolás Jaar e Dave Harrington sono entrati in studio con una serie di idee sparse da plasmare in quelli che sono diventati i venerati “Psychic” (2013) e “Spiral” (2021). Ma “Nothing” riflette una ricerca di forma nata da spontanee jam ellittiche, riff acustici e levitazioni digitali. E in un cambiamento fondamentale rispetto alla loro prima dozzina di anni come band, il duo ha reclutato il loro amico e collaboratore di lunga data, il batterista e designer di strumenti Tlacael Esparza, per diventare un membro a tempo pieno.

DEEP SEA DIVER – “Bilboard Heart”
[Sub Pop]
indie-rock

I Deap Sea Diver ritornano con il loro quarto LP, “Billboard Heart“, che arriva dopo meno di quattro anni e mezzo dal precedente, “Impossible Weight”: il disco è pubblicato dalla storica Sub Pop Records, label con cui la band indie-rock di stanza a Seattle ha firmato un contratto lo scorso settembre. L’album è stato prodotto dalla cantante e chitarrista Jessica Dobson insieme ad Andy D. Park e vede la partecipazione di Caroline Rose, di Yuuki Matthews (suo ex compagno di band negli Shins) e di Greg Leisz.

THE LATHUMS – “Matter Does Not Define”
[Modern Sky]
rock

Il seguito del secondo album, in vetta alle classifiche del 2022, “From Nothing To A Little Bit More”, ci consegna una band cresciuta in scrittura e piglio. Il frontman Alex Moore descrive come “reale” e “crudo “Matter Does Not Define” lavoro contiene anche l’energica “No Direction” pubblicata all’inizio di quest’anno.

EVERYTHING IS RECORDED – “Temporary”
[XL]
elettronica

Realizzato nell’arco di quattro anni, dal 2020 al 2024, “Temporary” è stato registrato principalmente nel Copper House studio di Russell nella zona ovest di Londra, con sessioni a Tottenham, Cumbria, Dorset, Los Angeles e Las Vegas, ed è destinato ad arricchire le precedenti uscite, tra cui l’omonimo album di debutto del 2018, nominato al Mercury Prize. Con “Temporary”, Russell ha rinnovato il suo DNA musicale: mentre in precedenza la sua musica si basava su ritmo, parole e melodia in quest’ordine, in “Temporary” scambia ritmo e melodia, con il ritmo che occupa meno spazio e la melodia che viene messa in primo piano.

ICHIKO AOBA – “Luminiscent Creatures”
[Hermine]
folk

Il mare è immenso e antico, specchio delle dure condizioni da cui è nata la vita, ma è anche un ricordo, che custodisce una profonda documentazione dei fossili che un tempo nuotavano nelle sue acque e dei ricordi di come abbiamo trattato il nostro pianeta. Visitando l’arcipelago giapponese delle Ryukyu e conducendo ricerche sul campo, Ichiko è rimasta affascinata dalla bellezza sconfinata dell’oceano e dal suo occasionale terrore. Visitando le isole e parlando con le comunità locali per mesi e anni, è diventata una specie di indagine ambientale. Ha iniziato a notare come la forma delle barriere coralline si modifica nel tempo, come possono essere influenzate dalle condizioni meteorologiche e come anche luoghi remoti possono essere colpiti dai cambiamenti climatici. Si immergeva con il solo respiro nei polmoni, sottomettendosi ai capricci delle maree.

BANCO DEL MUTUO SOCCORSO – “Storie Invisibili”
[The Saifam Group]
prog-rock

Dopo “Transiberiana” (2019) e “Orlando: le forme dell’amore” (2022), ecco il nuovo concept album “Storie invisibili”, dove il particolare diventa universale e contemporaneo, attraverso il racconto di dodici storie individuali di personaggi comuni ma che rappresentano tutti noi e che costituiscono la storia vera dell’umanità. Donne e uomini reali fotografati in momenti delle loro vite, nelle loro vicende personali, o all’interno di periodi storici del genere umano, attraverso le quali poter parlare di tutti noi, spesso alludendo ai grandi temi dei nostri tempi.


NUOVO DISORDINE MONDIALE – “Daimon”
[Vrec Music Label]
indie-rock

Dal genio produttivo di Giulio Ragno Favero (Teatro Degli Orrori), i Nuovo Disordine Mondiale promettono un disco per rivitalizzare il rock italiano. “Daimon” si muove tra esoterismo e citazioni bibliche unendo l’aggressività dell’elettronica al rock più spinto e malato. Un pugno allo stomaco, una vera bomba di rock psichedelico e frastornante con testi in italiano estratti da una sorta di “bibbia moderna”. Ospite speciale del disco è Luca Romagnoli, voce dei Management (del Dolore Post Operatorio) che ha scritto e cantato il testo di “C.E.S.E.”. Le copertine sono tutti disegni originali ricchi si simbolismo a cura di Lorenzo De Luca.

BANKS – “Off With Her Head”
[Her Name is Banks]
pop-r&b

La cantautrice californiana Jillian Rose Banks, in arte Banks, crea un pop alternativo e lunatico con sfumature di R&B contemporaneo. Emersa all’inizio degli anni 2010 con una manciata di brani downtempo e alt-R&B, Banks ha creato un suono caratteristico che ha contribuito a creare un pubblico trasversale a tutti i generi. L’arte di Banks si distingue per la crudezza e la vulnerabilità che traspaiono dalla sua musica.

MDOU MOCTAR – “Tears Of Injustice”
[Matador]
indie-rock

“Tears of Injustice” è la versione acustica di “Funeral For Justice”. Se “Funeral for Justice” era il suono dell’indignazione, “Tears of Injustice” è il suono del dolore. Il nuovo album di Mdou Moctar è “Funeral for Justice” completamente ri-registrato e riarrangiato per strumenti acustici e tradizionali. È un’evoluzione del successo della band adorato dalla critica, l’immagine speculare meditativa dell’originale bruciante.

HOPE TALA – “Hope Handwritten”
[PMR Records]
neo-soul

Il mix di neo-soul e R&B dell’artista di West London è molto curato e si disvela in una veste personale: i testi non disdegnano confessioni intime.

DAVID GRUBBS – “Whistle from Above”
[Drag City]
sperimentale

David ha sviluppato nuovi lavori per chitarra, così come un pezzo per pianoforte. Ispirato dall’immersione profonda nella magia del duo Gastr del Sol, David ha curato i suoi pezzi solisti profondamente personali per coinvolgenti conversazioni con i maestri moderni Rhodri Davies, Andrea Belfi, Nikos Veliotis, Nate Wooley e Cleek Schrey.

THE VAPORS – “Wasp In A Jar”
[Red Chuck Records]
punk-rock

Con tutte le canzoni scritte dalla band nell’ultimo anno circa, l’album è stato registrato e prodotto da Michael Giblin (The Split Squad) a Mechanicsburg, Pennsylvania, il 24 settembre e masterizzato da Greg Reierson presso Rare Form Mastering. Il titolo deriva da un verso della canzone “Forever and Ever”, ma descrive anche perfettamente l’alta velocità, la chitarra e il basso, il ritmo pesantemente punk che attraversa un certo numero di canzoni, evocando al contempo un’immagine di rabbia repressa che attraversa un certo numero di testi dell’album.

YVES JARVIS – “All Cylinders”
[In Real Life]
soul, jazz

R&B, soul, jazz ma anche country e americana, tutto amalgamato con tocco raffinato dal musicista canadese giunto al quinto disco in studio.

DOMESTIC DRAFTS – “Only The Singers”
[Glamour Gowns]
soul, jazz

Andy Cush, bassista e compositore della band indie rock Garcia People, nel suo debutto come Domestic Drafts abbina country a indie anni ’90, accompagnando il tutto con voce inconfondibile e tagliente sensibilità narrativa.

EDITH FROST – “In Space”
[Drag City]
folk-pop, psychedelic, alt-country, lo-fi

Edith Frost rompe un silenzio durato vent’anni! Già collaboratrice di  Gastr del SolSongs:OhiaRoyal Trux e Steve Albini la musicista texana ripropone un intimo folk-pop dagli accesi toni melodici e le fugaci incursioni elettronice. Tra le cantautrici che più amiamo (Cat Power su tutte) e certa sixties da costa californiana.

MARIE DAVIDSON – “City Of Clowns”
[DEEWEE]
elettronica, dance

Marie Davidson si unisce ai Soulwax e Pierre Guerineau per un terzo disco solista che mescola techno e spoken word.

HACHIKU – “The Joys of Being Pure at Heart”
[Marathon]
indie-pop

Il gruppo dream-pop di Melbourne Hachiku torna con il suo secondo album “The Joys of Being Pure at Heart”, un’esplorazione sincera di vulnerabilità, resilienza e connessione. Con contributi di membri della Melbourne Symphony Orchestra e collaborazioni con l’arpista Mary Lattimore, il disco fonde un indie-pop scintillante con tocchi orchestrali, rendendolo il lavoro più espansivo e collaborativo di Hachiku fino ad oggi.

BONNIE TRASH – “Mourning You”
[Hand Drawn Dracula]
indie-rock

Un disco feroce e rabbioso. Un mix di heavy, doom, glam, gothic, shoegaze e post-punk che lascia il segno.

COSMETIC – “Normale”
[To Lose La Track]
indie-rock

Il nuovo lavoro pone l’attenzione sul termine “Normale” come una provocazione. La band si interroga su questo termine e ne sviscera il significato potenzialmente divisivo, con il fine di domandarsi sempre cosa sia normale e soprattutto in quale contesto. La volontà è quella di riappropriarsi del vero valore delle cose, del valore dei diritti quando questi vengano dati per scontati, e di alzare la voce e di combattere quando invece le cose andrebbero cambiate, per rendere “normale” qualcosa che non lo è ancora.
Dopo 6 mesi passati in sala prove a scrivere, la band ha registrato il disco allo Stonebridge Studio di Cesena con Andrea Cola in un’unica lunga sessione di poco meno di un mese, registrando tutti insieme nella stanza dal vivo, e apportando poi poche sovraincisioni. Soluzione che ha permesso di ottenere un suono estremamente coerente all’impatto dei live come mai prima d’ora.

ROLLER DERBY – “When The Night Comes”
[Roller Derby]
indie-pop

L’album segna il culmine nella storia quadriennale dei Roller Derby. Fondato da Philine Meyer e Manuel Romero Soria, il duo ha lavorato per costruire un vasto seguito, affinando la propria arte di creare uno squisito dream-pop. Incarnando un mix agrodolce frizzante di gioia e malinconia, “When The Night Comes” mette in mostra la capacità del duo di intrecciare meticolosamente le deliziose voci celestiali di Meyer con scintillanti paesaggi sonori multistrato e trame grezze per creare qualcosa di veramente accattivante. Musicalmente l’album evoca un senso di nostalgia – con chiare sfumature di pop synth anni ’80 e fuzzy indie anni ’00 – creando al contempo un suono fresco e innovativo che è personale dei Roller Derby.


CLOAKROOM – “Last Leg of the Table”
[Closed Casket Activities]
indie-rock

L’album è stimolante a livello sonoro. Shoegaze, doom, post-punk, folk sono solo la punta dell’iceberg della release più breve ma apparentemente più sostanziosa della band fino ad oggi. “Last Leg of the Human Table” può suonare sarcastico nella sua natura e probabilmente lo è, ma questo gruppo ha sempre cercato con piacere nel caos frenetico della vita moderna. In 37 minuti, l’album infonde quasi un senso di responsabilità verso l’ascoltatore: se una gamba dovesse vacillare, l’intero tavolo cadrebbe.

KILBOURNE – “If Not To Give A Fantasy”
[Hammerhead]
industrial, techno

La visionaria produttrice Ashe Kilbourne, con alle spalle una solida carriera ultra decennale, alle prese con un nuovo disco di sonorità industrial sincopate dall’andatura funky.

YO LA TENGO – “Old Joy” EP
[Mississipi Records]
indie-rock

Registrato in un solo pomeriggio nello studio degli Yo La Tengo a Hoboken, “Old Joy” è un viaggio alla deriva e improvvisato. Le sei tracce strumentali, create in collaborazione con il leggendario chitarrista Smokey Hormel, portano con sé quell’inconfondibile suono degli Yo La Tengo, ma al servizio di un’altra grande opera d’arte. La musica, come gran parte del lavoro cinematografico di Reichardt, è sobria ma accattivante, ridotta all’essenziale, calda e senza pretese. Il disco include due variazioni dell’amato tema “Leaving Home”, pubblicato per la prima volta in vinile dopo anni di viaggi nei circoli dei fan degli Yo La Tengo. Pubblicato originariamente su “They Shoot, We Score”, un CD che raccoglie diverse colonne sonore della band, “Old Joy” si erge qui come un insieme coeso, fiorente e gratificante per gli ascolti ripetuti.

SHYGIRL – “Club Shy Room 2” EP
[Because Music]
elettronica

Da quando ho iniziato a pubblicare musica, ho perso l’anonimato negli spazi dei club underground che avevo prima, perché era lì che le persone si incasinavano con la mia musica

dice Shygirl.

È diventato difficile per me perdermi nel club. Mettere insieme questa roba mi ha aiutato ad accettare ciò che avevo perso e ad abbracciare ciò che avevo guadagnato: questa capacità di creare un ambiente, soddisfare gli altri e ritrovare me stessa in quell’esperienza collettiva.

MON RAYON – “Post Romantic Stress Disorder” EP
[Flak Records]
indie-pop

“Post Romantic Stress Disorder” unisce le voci vellutate del duo ad arrangiamenti raffinati, tessendo una narrazione che esplora tutte le fasi dell’amore.