Audace, sensuale, avventuroso sono gli aggettivi usati per descrivere il nuovo e terzo album di Miya Folick che dopo “Premonitions” e “Roach” continua nella sua esplorazione edonistica, tra la libertà della gioventù e la consapevolezza di chi sa cosa vuole e come ottenerlo. 

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Affiancata dal partner e co-produttore Sam KS alla batteria, da Meg Duffy, Waylon Rector, Greg Uhlmann alla chitarra e Pat Kelly al basso ha scritto queste canzoni in appena un mese e mezzo, cercando di riprodurre in studio il sound dei concerti.

“La nostra cultura è così puritana quando si parla di sesso, soprattutto quando si è in coppia. Penso che sia importante, per me, mantenere la mia autonomia di pensiero e credo che condividere le mie fantasie sia un atto di intimità

Afferma convinta Miya a proposito della prima traccia “Erotica” che si snoda tra chitarre acustiche e tastiere. Missione compiuta verrebbe da dire ascoltando il ritornello deciso di “La Da Da” o “Alaska” con le sue armonie pop – rock.

“Felicity” composta con Jared Solomon colpisce per l’uso creativo di sintetizzatori e fiati, in un album che ha nell’onestà brutale di “Fist” uno dei momenti più catartici. Gli alti e bassi di una o più relazioni sentimentali si alternano in “This Time Around”,”Prism Of Light”, “Hate Me” e “Hypergiant” dall’arrangiamento elettronico e sperimentale.

Un finale intimo e raccolto con “Love Wants Me Dead” e la delicata “Light Through The Linen” testimonia la crescita notevole dell’artista californiana che tra indie rock e indie folk dosa note, sguardi, emozioni con destrezza.