Credit: Simona Catalani

Un disco autobiografico, arrabbiato e introspettivo  il nuovo di Luigi Bussotti in arte Adult Matters che in “A Modern Witch” trasforma il suo progetto solista in una vera band con l’aiuto dei co – produttori  Anton Sconosciuto e Cecilia Pellegrini, di  Konstantin Gukov Borisovich, Beatrice Miniaci, Marcello Rotondella e Adele Altro che hanno suonato in diversi brani.

Canzoni che Bussotti ha iniziato a scrivere nel 2011 durante il tour di “Flare Up” tra viaggi in macchina, camere d’albergo, bagni dei locali,  poi registrate e completate in un lungo periodo di tempo. La necessità di prendersi cura di sé, di ricucire vecchie ferite, di far pace con il ragazzino queer che Bussotti è stato emerge chiaramente  nelle delicate e bellissime “Cosmic Mysteries”, “Sweet Uragano” e “Memory Loss”.

L’uso dei fiati in “Superman” rivela il bisogno di guardare oltre l’amato indie rock con cui  è cresciuto, gli anni novanta restano il principale ma non unico riferimento. Impossibile non sentirne l’influenza nelle chitarre di “Modern Witch”, “Eating Disorder” e “Stars” alternate ai momenti in cui Bussotti si mette a nudo con la consueta sincerità come “Corrupt Bastards” o “Pretty Things” in un album maturo e di grande intensità emotiva.

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