Veramente suggestivo il nuovo disco di Elli de Mon che abbandona momentaneamente l’inglese per tornare a esprimersi nella sua lingua madre, il vicentino, nei dodici brani di “Raise”.  Un concept sul paese natale di Santorso e sull’uomo poi fatto santo chiamato Orso da cui prende il nome che camminando cerca e trova se stesso tra simboli pagani e debolezze carnali.

Credit: Bandcamp

Radici di nome e di fatto in un progetto mutidisciplinare che ha preso forma anche grazie a un crowdfunding di successo e che oltre alle varie ricompense comprende un libro illustrato da Luca Peverelli, tutto pubblicato da Rivertale Productions

Un viaggio sonoro profondo e viscerale tra blues (“Raìse”, “Oseleto” e “Giose”)  alt – rock, psichedelia, alt – folk (“Sarò Tera” e “Nana Bobo”) con l’aggiunta di archi e contrabbasso, sitar, dilruba, harmonium, ukulele, a sottolineare i momenti salienti di un racconto affascinante.

Ritmi delicati e trascinanti, melodie incalzanti e rumorose (“Orso”, “Foresto”, “Babastrii”su tutte) chitarre acustiche e elettriche, qualità molto alta in quaranta minuti che trasportano lontano e accompagnano l’ascoltatore tra ricordi e leggende.

Grinta, nessun calo di tensione e tanta voglia di narrare storie ancestrali che suonano incredibilmente attuali e moderne a dimostrare ancora una volta quanto il recupero della tradizione se fatto con eleganza e passione come nel caso di Daniela Pes, Carmen Consoli e della stessa Elli de Mon possa portare a risultati  pregevoli e di assoluto valore.