
Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto.
BOB MOULD – “Here We Go Crazy”
[Granary Music]
indie-rock
Il musicista nativo dello stato di New York spiega:
In apparenza, si tratta di un gruppo di semplici canzoni pop per chitarra. Sto affinando il mio suono e il mio stile principale attraverso la semplicità, la brevità e la chiarezza. Sotto il cofano, c’è una serie di temi contrastanti. Controllo e caos, ipervigilanza e impotenza, incertezza e amore incondizionato.
MOREISH IDOLS – “All In The Game”
[Speedy Wunderground]
indie-rock
I Moreish Idols si sono ritagliati una posizione unica nella fiorente scena londinese. Mentre il loro materiale d’esordio mostrava un suono inquieto, nervoso, frastagliato e ritmicamente centrato che portava l’influenza di un energico post-punk, il loro secondo EP ha mostrato un lato completamente diverso della band. Questa evoluzione ha visto il gruppo mettere insieme una costellazione più sciolta di idee, combinando chitarre tremolo svenevoli, pungenti enigmi melodici, improvvisazioni erudite di sassofono e ritmi flessibili, suonando come i Pavement dell’era “Watery, Domestic” un secondo prima e i bucolici Canterbury Scene un secondo dopo, ma sempre, sempre come i Moreish Idols più di tutti.
SWERVEDRIVER – “The World’s Fair” EP
[Outer Battery Records]
indie-rock-shoegaze
Si tratta del loro primo disco di inediti dopo cinque anni, realizzato con Mark Gardener dei Ride, TJ Doherty e Rick Beato, oltre ai contributi di Will Foster, Calina De La Mare e Sarah Willson.
Non facevamo davvero un EP dai tempi dei Creation
dice il cantante/chitarrista Adam Franklin.
Non ho idea del perché all’epoca si facesse così, ma era un bel modo di presentare la propria musica senza alcun tipo di impegno nella direzione. Potevi semplicemente partire con una canzone qualsiasi, se volevi, ed è quello che volevamo fare anche in questo caso. Ho sempre consumato la musica attraverso i singoli e ho sempre avuto un debole per un buon lato B.
SASAMI – “Blood On the Silver Screen”
[Domino]
alt-pop
SASAMI, ci dicono le note stampa, si è orientata verso il pop della fine degli anni ’80 e del 2010, come “Femme Fatale” di Britney Spears e “Born This Way” di Lady Gaga, oltre a Kelly Clarkson, Katy Perry e Sia. È stata influenzata dalla narrazione del country moderno, che mescola la vulnerabilità con l’umorismo, e il mood board ha incluso anche Prince, il pop giapponese e l’iconografia da stadio, vestita di jeans, di Bruce Springsteen.
PALE BLUE EYES – “New Place”
[Broadcast Recordings]
indie-rock
Questo nuovo inizio, come ci dicono le note stampa, si manifesta pienamente nel nuovo album, pubblicato dall’etichetta Broadcast Recordings della band. Diversi brani hanno il contributo di due musicisti che hanno partecipato alla formazione live dei PBE: Tom Sharkett, produttore musicale e chitarrista dei W.H. Lung, e il produttore musicale e musicista Lewis Johnson-Kellett.
Matt riassumendo:
Il nuovo album si presenta con un nuovo panorama. Ci siamo trovati in un nuovo ambiente con nuovi suoni cittadini: un po’ opprimente per me, ma anche eccitante. Spero che il risultato sia edificante, trainante, un perpetuo movimento in avanti.
SIMMCAT – “I Heard She Lost You”
[We Were Never Being Boring]
indie-pop-folk
Simmcat torna ora con “I Heard She Lost You”, un nuovo disco intenso e introspettivo, che esplora il tema della perdita e del cambiamento, offrendo un’immersione profonda nelle emozioni più intime e sincere della giovane cantautrice.
Attraversare il dolore di una mancanza per cominciare la ricerca di un nuovo equilibrio emotivo: un racconto che forse è facile riassumere a parole, ma che può lasciare profonde cicatrici sulla pelle.
JASON ISBELL “Foxes In The Snow”
[Southeastern]
acoustic
“Foxes in the Snow” è il decimo album in studio del cantautore americano Jason Isbell. È il suo primo album acustico da solista e il primo album dal 2007 senza la sua 400 Unit Band. La produttrice Gena Johnson ha contribuito alla realizzazione dell’album, che è stato registrato in cinque giorni agli Electric Lady Studios di New York. Isbell, nel disco, suona una chitarra Martin del 1940.
GUILTLESS – “Teeth To Sky”
[Neurot]
noise-rock / post-hardcore
In “Teeth To Sky” il tema principale è quello di approfittare della propria vita finché la si ha. “È una cosa pazzesca essere vivi, fluttuare nello spazio su questo piccolo pianeta“. L’idea che la Terra stia già vivendo una sesta estinzione è un’idea che ha attraversato il lavoro di Josh Graham (voce, chitarra) per molti anni. La sua più ampia accettazione della cosa ha spinto la band a guardare più lontano e a includere elementi di luce nell’album, accanto alla propensione dell’umanità al caos che ancora colora la sua musica.
LUST FOR YOUTH & CROATIAN AMOR – “All Worlds”
[Sacred Bones]
elettronica
Attraverso un viaggio sonoro di isolamento, resilienza e meraviglia, testi introspettivi che si intrecciano con paesaggi sonori lussureggianti ed evocativi, mantenendo le atmosfere sognanti caratteristiche di Lust For Youth e Croatian Amor, la produzione ricca di riverberi conferisce all’album una qualità eterea e nostalgica. Mentre i temi della malinconia e della nostalgia sono centrali, i ritmi energici e gli arrangiamenti edificanti introducono un’armonia agrodolce che oscilla tra vulnerabilità ed euforia.
ALABASTER DEPLUME – “A Blade Because A Blade Is Whole”
[International Anthem Recording]
elettronica-soul-jazz
Undici canzoni di sopravvivenza e presenza; canzoni per affrontare i dolori della vita piuttosto che cercare di evitarli; per bandire l’evasione. In sintesi, il disco documenta il suo apprendimento del fatto che la dignità e l’autodeterminazione sono prerequisiti per diventare integri, cioè per guarire. Se una lama fosse rotta non servirebbe al suo scopo; deve essere intatta, deve essere intera, per essere utile.
HOTWAX – “Hot Shock”
[Marathon Artists]
indie-rock
Un album fatto per essere suonato alla folla, a tutto volume e con abbandono. Ma c’è anche un palpito di vulnerabilità che permea “Hot Shock”, scritto durante il turbinio della vita on the road. Andare in tour e vivere costantemente nel presente può essere caotico. Ma c’è anche la sensazione di sapere che più esperienza di vita si acquisisce, più si diventa impavidi, spiega la bassista Lola Sam. Sebbene “Hot Shock” possa attraversare il terreno inquietante che si presenta con l’ingresso nella giovane età adulta, c’è anche un senso di giocoso abbandono che non manca mai. Sim-Savage e Sam, amici d’infanzia, scrivono insieme da quando avevano 12 anni, prima che quest’ultima incontrasse il batterista Alfie Sayers al music college cinque anni dopo.
VUNDABAR – “Surgery and Pleasure”
[Loma Vista]
indie-rock
Formati da Brandon Hagen (chitarra, voce) e Drew McDonald (batteria), e in seguito affiancati da Zack Abramo (basso), i Vundabar hanno forgiato il loro sound in mitici locali underground nei primi anni del 2010. Musicalmente, fondono post-punk, math-rock, surf-guitar, jangle-pop e grunge in canzoni nitide e compatte. In “Surgery and Pleasure”, il loro sesto album e il primo per Loma Vista, il trio ha creato la sua collezione più urgente e viscerale finora.
CONSUMABLES – “Infinite Games”
[Firece Panda]
indie-rock
I Consumables sono un feroce quartetto art punk di New York City con un’aria filosofica provocatoria. Il loro album di debutto, “Infinite Games”, co-scritto e prodotto da Ben Hozie dei Bodega, va al cuore dell’alienazione contemporanea, alle prese con la disperata ricerca del controllo in un mondo che annega nel caos e nell’imprevedibilità. I giochi finiti hanno confini, regole e vincitori e vinti chiari. I giochi infiniti non hanno vincitori; l’obiettivo è semplicemente continuare a giocare.
DUBINSKI – “What is Your Definition of Happiness?”
[gnu roam]
indie-rock
Seguito del loro omonimo album di debutto del 2022, “What Is Your Definition Of Happiness?” vede i Dubinski ampliare la loro tavolozza sonora con l’aiuto dei produttori vincitori di un Grammy Award Mike Horner (Franz Ferdinand, Placebo, Hot Chip) e Robbie Nelson (Beck, Royal Blood, The Kooks). In un album incentrato sul concetto di felicità, troverete storie di sogni infranti, storie d’amore condannate e i pericoli del tentativo di sopravvivere come live band fai-da-te, il tutto accompagnato da un’irresistibile suite di melodie a prova di bomba che fondono elementi di Franz Ferdinand, Parquet Courts, The Clash, Maximo Park e persino Paul Simon.
RESTLESS MOSAIC – Quality Mirrors”
[autoproduzione]
synth-pop
Oggi è il giorno dell’uscita dell’album “Quality Mirrors” dell’artista synthpop/elettronico Restless Mosaic, alias Brandon Isleib:
“Il titolo dell’album paragona la mia bassa auto-identità all’essere ipermetrope: ho bisogno che gli altri mi tengano gli specchi a distanza in modo che, nei riflessi, io veda ciò che sono. La mia iniziale alfabetizzazione emotiva non mi è stata insegnata da persone che conoscevo, ma da artisti come Peter Gabriel, Natalie Merchant, Tasmin Archer e Kirsty Hawkshaw, e mi aggrappo al loro lavoro come un talismano. L’album è un check-in sulla mia alfabetizzazione emotiva, con specchi tenuti in mano dai miei fantastici collaboratori per vedere un quadro più completo”.
ARNY MARGRET – “I Miss You, I Do”
[One Little Independent Records]
indie-folk
Arny Margret, la straordinaria e poetica cantautrice islandese da un seguito del celebre debutto folk minimalista “They only talk about the weather” del 2022 con un suono più strutturato, ampio e maturo. Durante le lunghe tournée internazionali, Arny Margret ha scritto in modo prolifico e ha trascorso del tempo a conoscere produttori e musicisti che hanno apportato al progetto il loro talento unico e individuale. Il materiale atmosferico e introspettivo di Arny è stato stratificato con ensemble di band complete dall’atmosfera country, tastiere, banjo, harmonium, chitarra slide e altro ancora, aggiungendo un’atmosfera che non fa che esaltare la sua naturale capacità di trasmettere immagini cristalline all’interno di una scrittura ricca di temi.
HAMILTON LEITHAUSER – “The Side Of The Island”
[Glassnote]
indie-rock-folk
Il quinto album in studio di Hamilton Leithauser, “This Side of the Island” (co-prodotto da Aaron Dessner dei The National), si allontana audacemente dalle vibrazioni folk-rock dei due dischi precedenti e introduce un suono con più groove, ricco di bassi e moderno – un suono indubbiamente influenzato da diversi decenni di musica. Ispirati da eventi della vita personale di Hamilton, i testi dell’album mettono in luce il suo implacabile ottimismo e la sua arguzia pungente, mentre affrontano temi pesanti come la solitudine, l’amore, la perdita e la resilienza.
THE TUBS – “Dead Meat”
[Trouble In Mind]
indie-pop-rock
“Cotton Crown” è un album di nove canzoni assolutamente che compensa la cupezza dei testi con esplosioni gioiose e cariche di ritornelli di perfezione pop. L’album è pieno di energia sonora e di jangle elettrico, un vero e proprio “level up” che espande la tavolozza sonora della band, posizionandola tra i grandi dell’indie rock.
LADY GAGA – “Mayhem”
[Interscope Records]
pop
“Mayhem” è l’ultimo album in studio della popstar Lady Gaga. Si tratta di uno spettacolare viaggio nelle radici pop di Gaga: “L’album è iniziato come se avessi affrontato la mia paura di tornare alla musica pop che i miei primi fan amavano“. L’album si basa su temi come il caos e la trasformazione, Gaga descrive il processo creativo come “il riassemblaggio di uno specchio in frantumi: anche se non riesci a rimettere insieme i pezzi perfettamente, puoi creare qualcosa di bello e integro a modo suo“.
NEIL YOUNG – “Oceanside Countryside”
[Analog Original Series]
indie-rock
“Oceanside Countryside” è l’ultimo dei grandi album “perduti” di Neil Young ad essere pubblicato come parte della sua Analog Original Series (AOS). L’album è stato registrato da maggio a dicembre 1977, prima dell’uscita di “Comes A Time” nel 1978. I due album condividono lo stesso suono country/folk e tre canzoni (“Goin’ Back”, “Human Highway” e “Field of Opportunity”) appaiono su entrambi gli album. L’uscita in vinile di “Oceanside Countryside” include alcuni brani presenti sul CD omonimo in “Neil Young’s Archives Vol. III”. Tuttavia, questa lista di tracce corrisponde al modo in cui “Oceanside Countryside” era stato originariamente pianificato per essere pubblicato e finalmente sarà reso disponibile su vinile per la prima volta in assoluto. Registrati su nastro, questi sono i mix originali eseguiti al momento della registrazione.
BOMBA MOLOTOV – “Bomba Molotov”
[Woodworm]
indie-rock
Esplodono sulla scena musicale i Bomba Molotov, con il loro album d’esordio che racchiude dieci brani intensi e viscerali, capaci di raccontare l’umanità con uno sguardo crudo e poetico. Tra garage rock, punk e blues psichedelico, la poetica dell’album si radica nella dicotomia tra caos e ordine, tra ribellione e accettazione. Si propone come una potente riflessione sull’incoerenza della natura umana e sul tumulto dei nostri tempi.
COMA_COSE – “Vita Fusa”
[Asian Fake]
pop
“Vita Fusa” a quanto ci dicono le note stampa, è un album intimo che, tra ballad e brani dalle varie sfaccettature sonore avrà i molti colori che caratterizzano il duo, raccontando un nuovo capitolo molto personale dei Coma_Cose.
BRONCO – “Dove sei?”
[V4V]
indie-rock
Registrato tra settembre 2023 e settembre 2024, il disco ha preso forma nello studio di Marco Bertoni con la co-produzione di Filippo Giglio (Ibisco). Un processo partito da scheletri sonori nati in camera fino a ottenere il risultato finale di un album stratificato, in cui il cantautorato si mescola a sonorità pop pur restando ricercato. I richiami ad artisti come Rino Gaetano, Lucio Battisti e i Verdena si aggiungono alle influenze internazionali dei Teen Suicide, Beach Fossils e Royel Otis. Le parti di tromba, ispirate al disco “Fourth World Vol. 1: Possible Musics” di Jon Hassell e Brian Eno, aggiungono profondità a un album che non ha paura di osare.
JETHRO TULL – “Curious Ruminant”
[InsideOutMusic]
indie-prog-rock
Dopo due album consecutivi pubblicati dai Jethro Tull nel 2022 e nel 2023, arriva una nuova raccolta intitolata “Curious Ruminant”. Composto da nove tracce che spaziano da una durata di due minuti e mezzo fino a quasi diciassette minuti, questo album propone principalmente brani suonati dalla band al completo. Tra i musicisti figurano il tastierista Andrew Giddings e il batterista James Duncan, oltre agli attuali membri della band: David Goodier, John O’Hara, Scott Hammond, e il chitarrista Jack Clark, che fa il suo debutto discografico con la band.
BLACK FOXXES – “The Haar”
[ONErpm]
indie-rock
I Black Foxxes tornano con il loro quarto album in studio autofinanziato “The Haar”. Registrato nel corso di anni di viaggi selvaggi e remoti da Mark Holley, l’album è stato infine registrato nei Black Bay Studios sull’Isola di Lewis e a Barxeta in Spagna con il leggendario produttore Dani Castelar. Il risultato è un disco ricco, bollente e freddo, che richiede attenzione e più ascolti.
MICHAEL CERA PALIN – “We Could Be Brave”
[Big Scary Monsters]
indie-punk-rock
I Michael Cera Palin sono un trio indie-punk emo di Atlanta. La band si distingue per i testi consapevolmente vulnerabili, il suono catarticamente orecchiabile e l’appassionato spettacolo live, il tutto forgiato da un decennio di lavoro nel fluido panorama artistico di genere della loro zona. L’LP di debutto dei Michael Cera Palin, “We Could Be Brave”, mostra la band che dimostra la propria crescita come musicisti e creativi esigenti.
FROG EYES – “The Open Up”
[Paper Bag]
indie-rock
I Frog Eyes tornano con “The Open Up”, il loro decimo album e il secondo da quando si sono riuniti nel 2021. Una band che orbita perennemente ai margini dell’universo indie-rock – troppo strana per il mainstream, troppo amata per scomparire – i Frog Eyes si ritagliano uno spazio tutto loro, dove il songwriting a cuore aperto si scontra con una strumentazione frenetica e da sogno.
THE WILDHEARTS – “Satanic Rites Of The Wildhearts”
[Snakefarm]
indie-rock
Ginger Wildheart non molla e continua con i suoi Wildheart a metà strada tra richiami punk e un taglio quasi hard-rock che guarda al metal, ma sempre con l’occhio alla melodia. Album numero 11, tra il dire e il fare.
FRANC MOODY – “Chewing The Fat”
[Night Time Stories]
indie-pop-elettronica
Il duo londinese Franc Moody, alias Ned Franc e Jon Moody, ci fa muovere e ballare con il suo taglio tra l’elettronico e il funk.
DIVORCE – “Drive to Goldenhammer”
[Gravity Records]
indie-rock
Per il quartetto di Nottingham Divorce, casa è un sentimento. Incontratasi inizialmente da adolescenti attraverso l’affiatata scena DIY della città, la band – completata dai membri Tiger Cohen-Towell (voce/basso), Felix Mackenzie-Barrow (voce/chitarra), Adam Peter Smith (chitarra/synth) e Kasper Sandstrøm (batteria) – si è riunita con il nome di Divorce a metà del 2021, pubblicando una serie di singoli che sfidano i generi e che hanno rapidamente attirato l’attenzione degli addetti ai lavori, ma non solo.
Ricco dal punto di vista sonoro e aperto nei testi, “Drive to Goldenhammer” vede i Divorce creare un rifugio per se stessi in mezzo al caos e lasciare la porta d’ingresso aperta a tutti. Questo album rende omaggio alla ricerca di un luogo e di una casa, uno dei grandi pensieri dell’uomo.
WILL STRATTON – “Points Of Origin”
[Bella Union]
indie-folk
Con una voce sobria e senza fronzoli al centro del mix, come mai prima d’ora nella musica di Stratton, il vero fulcro di queste canzoni sono le anime catturate e piene di storia che contengono. Questo approccio richiama alla mente l’album “Trouble is a Lonesome Town” di Lee Hazlewood ma molti dei punti di riferimento per questo lavoro sono più cinematografici o letterari che musicali.
THE BURNING HELL – “Ghost Palace”
[You’ve Changed Records]
alt-rock
“Ghost Palace” è il decimo album della band art-punk guidata da Ariel Sharratt e Mathias Kom. Ariel e Mathias hanno fondato i The Burning Hell nel 2006 e durante i primi anni di esistenza della band, i membri del gruppo passavno da albuma d album e tour a tour senza soluzione di continuità. Lo stile dei The Burning Hell si divide tra calvalcate art-punk piene di ironia e indie e pop-rock di alto livello, con testi taglienti.
SHAPES LIKE PEOPLE – “Ticking Haze”
[Jangleshop Records]
indie-pop
Il cantante/chitarrista Carl Mann era a caccia di un nuovo progetto. Sua moglie Kat aveva ascoltato alcuni dei suoi primi lavori e gli aveva lanciato la sfida di scrivere delle canzoni per un album dream pop in linea con Ocean Blue, ispirato ai Mazzy Star, con l’idea di proporle le tracce. Dopo quattro demo, aveva bisogno di una voce femminile per sostituire la sua voce guida. Con un po’ di persuasione Kat è intervenuta e quelle prime tracce sono diventate il punto di partenza di quello che sarebbe poi diventato “Ticking Haze” degli Shapes Like People.
AMBER ASYLUM – “Ruby Red”
[Prophecy Productions]
neo-folk, dark
“Ruby Red” combina momenti ipnotici e cadenzati, lamenti introspettivi e un songwriting potente che evoca sia la disperazione che la speranza. L’album passa dai temi del dolore, della perdita, dell’emancipazione e della mortalità, creando un paesaggio sonoro crudo e introspettivo. “Ruby Red” è caratterizzato da basso, archi classici, percussioni: la band cattura perfettamente il crescente terrore e l’orrore di una nuova era oscura che si abbatte sul nostro tempo. Tuttavia, i californiani bilanciano l’inquietudine e lo sconvolgimento con la fragile bellezza e il fiorire della speranza. “Ruby Red” è un’affascinante colonna sonora di tutto ciò che verrà.
ESME EMERSON – “Applesauce” EP
[Communion]
indie-pop
Il duo emergente alt-pop Esme Emerson è formato da due fratelli anglo-cinesi che lavorano forte su melodia e testi introspettivi che riguardano casa, appartenenza e famiglia.
CLARA MANN – “Rift”
[The State 51 Conspiracy]
alt-folk
La musica della Mann riflette le persone e i luoghi che l’hanno plasmata e sostenuta, fisicamente, emotivamente e creativamente. Cresciuta nella valle del Lot, nella Francia rurale, prima di trasferirsi nel Regno Unito in adolescenza, questi anni formativi le hanno fornito un profondo senso di appartenenza, identità e crescita. Influenzata da artisti come Jacques Brel, Edith Piaf, Judee Sill e Tom Waits, Mann ha un profondo amore e cura per la scrittura di canzoni. I suoi testi sono vividi e viscerali e il suo approccio alla scrittura di canzoni non è quello di purificare le emozioni, ma piuttosto di eleborare le esperienze della vita e coltivarle in qualcosa di significativo, tangibile, pieno di speranza.
ESCAPE-ISM – “Charge of the Love Brigade”
[Radical Elite]
alt-rock
ESCAPE-ISM sono tornati in azione e in prima linea. Il loro quinto disco e quarto disco “sonoro” (il terzo era “A Protest Against Sound”, un LP completamente silenzioso) – “Charge of the Love Brigade” è rivoluzionario di per sé, perché propone un alfabeto sonoro completamente nuovo! Secondo ESCAPE-ISM, questo avrà un effetto molto profondo:
“La musica non sarà più isolata dal resto dell’esperienza come uno spettacolo da baraccone mercificato e specializzato, ma sarà invece un passatempo che può essere praticato e apprezzato, non solo da non musicisti e dilettanti, ma anche da piante, animali selvatici e persino oggetti inanimati, come le rocce. Il violento rovesciamento delle convenzioni musicali porterà alla reintegrazione dell’umanità nell’ordine naturale, al riordino della vita stessa in una congruenza cosmica. Ciò significa che la convenzione del tempo stesso sarà terminata”.
TOKiMONSTA – “Eternal Reverie”
[Young Art]
elettronica
Originariamente concepito come il suo primo progetto creativo completamente immersivo, “Eternal Reverie” ha assunto un significato più profondo dopo che la sua autrice si è allontanata dalla scena musicale lo scorso autunno per prendersi cura della sua migliore amica, Regina, durante i suoi ultimi giorni. Da allora l’album si è evoluto in un disco tributo che onora la sua amica e tutte quelle relazioni significative che plasmano ognuno di noi, con ogni traccia che riflette il viaggio emotivo e artistico di TOKiMONSTA durante questo periodo toccante. “Eternal Reverie” tocca l’intero spettro delle influenze di TOKiMONSTA: dai primi ritmi della scena beat e dai paesaggi sonori lussureggianti che hanno definito per primi il suo sound alle linee di basso deep house e alle percussioni radicate nella pista da ballo che mostrano la sua versatilità e crescita creativa.
VULFPECK – “Clarity OF Call”
[Vulf]
rock, funk
La band funk rock del Michigan immortalata in un film concerto che testimonia le esibizioni del 23 e 24 settembre 2024 all’Hollywood Palladium di LA.