Novità importanti in casa Deep Sea Diver che, dopo aver firmato un contratto con la storica Sub Pop Records verso la fine del 2024, ha ora pubblicato, proprio per la label di Seattle, il suo quarto LP, che arriva dopo circa quattro anni e mezzo dal precedente, “Impossible Weight”.

Credit: Shervin Lainez

L’album è stato prodotto dalla cantante e chitarrista Jessica Dobson insieme ad Andy D. Park (Death Cab For Cutie, Pedro The Lion) e vede la partecipazione di Caroline Rose, di Yuuki Matthews (suo ex compagno di band negli Shins) e di Greg Leisz.

Il nuovo materiale era stato precedentemente testato on the road e poi portato anche in studio a Los Angeles dalla Dobson e compagni, che però non erano rimasti convinti: solo l’incontro con Park, che ha aggiunto nuovi elementi al loro sound, ha portato la band dello stato di Washington alla versione finale delle canzoni, registrate proprio a casa loro a Seattle.

È “Billboard Heart”, la title-track del nuovo disco, ad aprire i giochi con la sua bellezza: la voce di Jessica, mentre esprime la sua passione, è dapprima accompagnata da brillanti synth e subito dopo anche da adrenaliniche chitarre che rendono il suono più maestoso, ma senza comunque perderne in leggerezza.

“Emergency” mette in luce un aspetto più adrenalinico del gruppo di Seattle: i ritmi altissimi delle sei corde e soprattutto delle possenti percussioni sembrano voler dimostrare una certa urgenza.

Interessante anche lo sviluppo più elettronico del disco, che troviamo in più pezzi: gli intelligenti e lucenti synth di “Shovel”, per esempio, sanno entusiasmare, portando un’atmosfera soft da una parte e un tocco pop dall’altra, a cui si aggiunge un ritornello dancey e incredibilmente catchy.

Da seguire anche la collaborazione con la folk-singer Madison Cunningham in “Let Me Go”, dove le due voci insieme sembrano funzionare bene ed emanano passione su un quadro dipinto con chitarre e synth.

In “See In The Dark”, invece, i delicati ricami dei synth, che rimangono più in sottofondo rispetto alle sei corde, aggiungono un tocco elegante e piacevole a questo brano dal ritornello assai intenso e piacevolmente melodico.

Un disco più che gradevole che vede la creatura della Dobson continuare a evolversi, provando nuove cose e aggiungendo nuovi elementi al proprio suono, regalando energia, ma anche leggerezza e perfino una bella ed emozionante ballata come la conclusiva “Happiness Is Not A Giving”.