Terza prova del produttore Richard Russell, “Temporary” è al solito un collage costruito attorno al corpus del titolare della XL Recordings, che di volta in volta asseconda una particolare fase della sua vita, più gioiosa e virata sul dancefloor con il precedente album, qui più riflessiva e profonda.

E’ come se la miriade degli ospiti coinvolti si prendesse sulle spalle l’onere di convertire in musica le conversazioni che Russell ci propina, probabilmente si avverte l’esigenza di ripensamento sulla propria posizione nel mondo, elaborando semplici situazioni del quotidiano, niente proclami universali, ma uno sguardo più attento a ciò che ci circonda, e il tono soffuso ed elegante di questi brani ci autorizza a dire che l’elemento intimistico sia quello prevalente.
Musicalmente parlando, quindi, scorrono agevolmente queste strutture quasi a bozzetto di canzoni, che propongono soluzioni di raffinata architettura elettronica ad una panoramica numerosa di generi, ma d’altra parte questa dovrebbe essere la peculiarità di un rinomato produttore: si passa dalle ballad semplici e 70oriented come “Ether”, a del folk digitale in “My and Me”, a r&b anni 80 in “Losing you”, a cose Massive Attack come “Firelight”, forse la migliore assieme alla nu soul “The Meadows”, per terminare con la dolcezza semplice e tagliente di una ballatona in chitarra acustica come “Goodbye (Hell of a ride)”.
Album che cresce ascolto dopo ascolto, rimane per un pò ancorato al clichè che viene appiccicato a questo tipo di operazioni corali, spesso di ostentazione di un ego dell’autore fine a se stesso, mentre al netto di una sensazione a volte di leziosità e poca consistenza, la presenza di Russell non si avverte se non proprio nella sapiente capacità di tenere insieme più generi nell’intero progetto; questi suoni sottilmente penetranti rivelano una sincerità autentica, che trova nella forma partecipativa dove tutti i contributi acquistano la loro dimensione, la voce migliore, seppur temporanea come da titolo, come sono tutte le cose che facciamo mentre le facciamo, pezzetto dopo pezzetto, canzone dopo canzone.