
A febbraio dello scorso anno i Bdrmm avevano mandato sold-out il Covo Club di Bologna e ora la band di Kingston Upon Hull torna ancora nel capoluogo emiliano, ma questa volta in una venue più grande, il TPO, per un evento organizzato anche in questo caso dallo storico locale di viale Zagabria.
La formazione britannica presenta oggi il suo terzo LP, “Microtonic“, uscito solo a febbrio per la Rock Action Records, la label di proprietà dei Mogwai: i Bdrmm proseguono il loro percorso con un disco che ha toccato territori elettronici in maggiore misura rispetto al passato, abbandonando almeno in parte gli inizi shoegaze.
Noi di Indieforbunnies li abbiamo seguiti sin dai loro primi giorni e non potevamo certo mancare a una serata come questa per capire anche dal vivo lo sviluppo del loro percorso sonoro, consci anche delle ottime recensioni e degli eccellenti feedback ottenuti la sera prima nel sold-out all’Arci Bellezza di Milano.
Sebbene non sold-out, l’enorme sala del locale di via Casarini è bella piena, segno che questi ragazzi di Hull stanno lasciando un importante segnale anche qui in Italia: il supporto dei fan, infatti, sarà davvero notevole e gli stessi Bdrmm non perderanno l’occasione di sottolinearlo, ringraziando più volte i presenti durante i novanta minuti del loro concerto.
Sono le dieci e un quarto, quando il gruppo inglese sale sul palco del TPO: è “Microtonic”, title-track del disco più recente, ad aprire la serata. Questa traccia strumentale ben unisce le due dinamiche presentate dalla formazione inglese, vale a dire shoegaze ed elettronica, mantenendo un certo equilibrio, ma allo stesso tempo regalando una pur meditativa adrenalina che sa scaldare fin da subito il pubblico bolognese.
Continua sullo stesso discorso anche la successiva “Clarkycat”, che trova sonorità elettroniche e sa comunque emozionare con quel suo tocco cupo e particolare, mentre la vecchia “Push/Pull”, estratta dal loro primo LP, “Bedroom”, porta toni shoegaze più intensi e potenti, senza dimenticare comunque un lato sognante.
Ipnotico e saltellante, invece, il principale singolo di “Microtonic”, “John On The Ceiling” trova una notevole dose di adrenalina utilizzando synth e altri elementi elettronici, mostrando comunque anche una faccia dreamy del gruppo britannico.
“Standard Tuning” mette in luce le influenze radioheadiane della band di Hull, ma allo stesso tempo non perde potenza grazie a ottime e precise percussioni, mettendo voglia di muoversi e ballare.
La potenze shoegaze viene ritrovata in “Infinity Picking”, un’altra botta di adrenalina, intensa quanto bella; “It’s Just A Bit Of Blood” poi ci regala due facce diverse, una gentile e soft, con vocals dai toni angelici, e una superintensa, cattiva ed energica, prima di esplodere in totale follia nel finale.
Ci pensa “Snares” a chiudere il mainset con un ottimo uso di elementi elettronici e percussioni insieme a un lungo e cupo spoken word da parte del frontman e chitarrista Ryan Smith: allo stesso tempo nel coro non manca nemmeno un senso melodico davvero prezioso e piacevole.
Un paio di minuti e poi i Bdrmm tornano di nuovo sul palco per l’encore, dove ritrovano la potenza shoegaze dei loro inizi con quella bomba che si chiama “Happy”, prima di chiudere con la rumorosa “Port”, che garantisce loro l’ultimo handclapping della serata.
Un’ora e mezzo davvero interessante per la formazione di Hull che ha portato sul palco della venue bolognese tutto il suo percorso sonoro, dimostrando di essere capace di esplorare nuovi territori senza comunque perderne in qualità e intensità.